Coronavirus: Autogrill licenzia un dipendente per un post su Facebook

Autogrill licenzia un dipendente per un post pubblicato su Facebook. La donna desiderava avere notizie sulla sanificazione da effettuare sul posto di lavoro a causa del Coronavirus.

Coronavirus: Autogrill licenzia un dipendente per un post su Facebook

Autogrill ha licenziato una dipendente, rea di aver pubblicato su Facebook alcuni post relativi alle condizioni di lavoro durante il Coronavirus. Paola Rongione, affetta da bronchite asmatica, ha lavorato nella società per 25 anni.

“Soffro di bronchite asmatica e a febbraio ero stata male, sospetta polmonite”, racconta. “Ho fatto l’ultimo turno quando c’è stato l’esodo da Milano a Napoli. Poi ho avuto una ricaduta”. Il 13 marzo sulla bacheca della trasmissione Pomeriggio 5 ha chiesto di occuparsi della situazione nelle aree di servizio sulle autostrade. Un mese dopo è scattato il licenziamento per giusta causa.

L’aggravante è stata tale pubblicazione sulla pagina del programma che conta “oltre 566mila follower”, si legge nella lettera che Autogrill le ha inviato e in cui adduce “affermazioni denigratorie” e “illazioni gravissime e inaccettabili tenuto conto del particolare momento di emergenza nazionale sanitaria in cui la nostra azienda e i nostri collaboratori sono in prima linea per assicurare un servizio di pubblica utilità, nel rispetto delle disposizioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro”, per corroborare l’espulsione per giusta causa: caso escluso dal decreto “Cura Italia”.

Ecco il post incriminato: “Noi poveri operatori siamo stati lasciati in balia degli eventi e nel caos più totale, grazie Autogrill”. Quest’ultima ha annunciato poi il monopresidio: un solo lavoratore deve gestire tutto, dalla caffetteria alla cassa al controllo. I sindacati al momento cercano di mettere nero su bianco un protocollo.

Rongione è stata intervistata da Il Fatto Quotidiano cui ha spiegato di non aver avuto risposte in merito a una sua richiesta d’ informazioni sulla sanificazione e sulla fornitura di dispositivi di protezione agli inizi di marzo. Il 18 dello stesso mese, infatti, le rapprasentanze di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno proclamato lo stato di agitazione, lamentando che “l’azienda non sta considerando prioritaria la salute e sicurezza dei lavoratori”.

La donna impugnerà il licenziamento. Da parte sua, Autogrill Italia ha dichiarato a ilfattoquotidiano.it che “non intende entrare in questa sede nel merito delle vicende che hanno portato alla risoluzione del rapporto di lavoro con la ex dipendente” e sottolinea che “non appena l’emergenza legata al Covid-19 si è manifestata, la Società ha tempestivamente e puntualmente adottato tutte le misure e i presidi previsti dalle normative e dai provvedimenti di volta in volta emanati dalle competenti Autorità, al fine di tutelare la salute dei propri dipendenti e dei clienti”.