Genova: camionisti bloccati in porto senza cibo e servizi igienici

Una situazione paradossale quella che stanno vivendo i camionisti a Genova: il nuovo Dpcm non prevede l'apertura dei punti ristoro, così non possono procurarsi cibo o un bagno.

Genova: camionisti bloccati in porto senza cibo e servizi igienici

L’effetto del nuovo Dpcm, che prevede l’apertura dei servizi di ristorazione solo in autostrade e aeroporti, crea una situazione assurda a Genova per i camionisti: si trovano bloccati in porto, con i punti di ristoro chiusi, senza possibilità di trovare del cibo e senza servizi igienici disponibili.

Nelle zone di scambio logistico delle zone arancioni, come porti, retroporti, interporti, centri intermodali, non è possibile trovare un posto dove consumare un pasto, comprare un caffè o anche solo avere una toilette. A lanciare l’allarme nei confronti di Regione Liguria e del Ministero dei Trasporti, sono Spediporto e Trasportounito.

Di fatto – spiega Giuseppe Tagnochetti, responsabile regionale di Trasportounito – per decine di migliaia di operatori che oggi svolgono un servizio essenziale e continuativo per il paese, poiché la logistica non si ferma mai neanche il sabato e domenica, sarà impossibile trovare un posto di ristoro”.

È una situazione assurda dover portare Regione Liguria a chiedere un emendamento della norma al Mit – commenta Giampaolo Botta, direttore generale di Spediporto – il mondo della logistica non conosce sosta, lavora 24/7, questo per garantire a tutti gli italiani di trovare la mattina i supermercati riforniti, così come tutti gli altri negozi, e di dare continuità all’industria produttiva. Ma i nostri lavoratori sono stati abbandonati. È una questione di civiltà, nei confronti di tantissimi lavoratori, già costretti spesso a dormire per strada, nei propri veicoli ed ora senza la possibilità di avere un minimo di conforto. Questa norma è da rivedere, così come scritta è inaccettabile”, aggiunge Botta.

La richiesta, già avanzata a livello nazionale dalle principali sigle dell’autotrasporto, è quella di modificare la norma del Dpcm, in modo tale da estendere la deroga di somministrazioni di alimenti e bevande anche nelle aree di sosta, nei porti, stazioni marittime, retroporti, interporti, piastre logistiche, nodi di scambio intermodale, nelle aree di sosta delle grandi direttrici di comunicazione ed in quelle non raggiungibili attraverso la rete autostradale.

[ Fonte: Genova24 ]