Può una bevanda gasata essere benefica per l’intestino? Posta così, la domanda è generica e potenzialmente fuorviante, ma negli Stati Uniti una donna ha avviato una causa collettiva contro Poppi (o meglio, poppi, come preferisce scrivere il brand) per aver utilizzato affermazioni ingannevoli sui suoi prodotti. Il pomo della discordia, nello specifico, sono le lattine etichettate come benefiche per l’intestino grazie al loro contenuto di presunti prebiotici. Ma Kristin Cobbs, che ha fatto causa al marchio di proprietà PepsiCo, non è d’accordo, e grazie alla sua iniziativa tutti i consumatori degli ultimi cinque anni potranno chiedere un risarcimento.
Il claim sbagliato e il risarcimento collettivo
Poppi è un marchio statunitense che unisce il piacere di una bevanda gasata ad alcune caratteristiche benefiche per l’intestino – almeno sulla carta. Il marketing del brand (acquisito lo scorso marzo da PepsiCo) si basa proprio sull’ipotetico felice matrimonio tra la soddisfazione di bersi una soda e l’utilità di ingerire pochi zuccheri (5 grammi a lattina) e tanti prebiotici.
Sì, proprio quelli che fanno bene all’intestino, e che ci fanno pensare più a uno yogurt che a una bibita gasata. Ma bisogna sempre stare molto attenti a ciò che si dice, soprattutto quando i tuoi prodotti finiscono nel frigo di milioni di persone. Così la cittadina statunitense Kristin Cobbs ha deciso di fare luce sui claim di Poppi dopo aver acquistato più e più volte le sue bevande spinta proprio dai benefici per l’organismo.
A fine maggio, Cobbs ha scoperto che le lattine di Poppi contengono soltanto 2 grammi di fibra di inulina di agave, quantità a suo dire (e a detta delle ricerche scientifiche da lei citate) insufficiente per apportare alcun vantaggio reale. Parte allora la causa legale contro il marchio, che diventa collettiva e permette oggi a qualsiasi persona che ha acquistato una di queste bibite tra il 2020 e il 2025 di richiedere un risarcimento.
L’azienda, che ha inizialmente negato qualsiasi accusa, ha deciso di risolvere così la disputa, mettendo sul piatto un rimborso totale pari a 8,9 milioni di dollari, da dividere tra tutti i richiedenti. Se i singoli risarcimenti saranno cosa da niente per i consumatori (l’importo massimo è 16 dollari a persona per chi non riesce a presentare una prova d’acquisto), Poppi avrà invece bisogno di un buon prodotto prebiotico per digerire la botta… uno realmente efficace, però.