Latte tascabile in che senso? Questo imballaggio è totalmente atipico dalle nostre parti, ma in certe zone del mondo il latte viene comunemente venduto in bustine (o bustone). Un po’ come quelle della mozzarella, ma con il bianco liquido all’interno. Poco pratico? Dipende anche dalle dimensioni; ciò che è certo è che in Paesi come il Canada o l’India, le milk bag (o milk pocket, o ancora milk pouch, che dir si voglia) vanno alla grande. Arriveranno anche nello Stivale prima o poi?
Latte in busta: perché?
Confezionare il latte in flaccide buste a rischio esplosione può sembrare controintuitivo, eppure ha i suoi vantaggi. I lati positivi si palesano specie per i sacchetti più piccoli, monodose o quasi, apprezzati nelle grandi città dove si va sempre di corsa e conservare o trasportare il latte in questo modo risulta pratico, per i più piccoli ma non solo.
Le mini-porzioni di latte fanno comodo anche ai nuclei familiari con una sola persona, e permettono di evitare lo spreco di grandi confezioni il cui contenuto rischia di andare a male col passare dei giorni. Ok, ma in Italia esistono già brick di latte da mezzo litro, per i single che non vogliono rinunciare alla loro tazza con i cereali la mattina.
C’è una differenza, però – anzi, più di una, ma tutte ruotano attorno alla sostenibilità. Un cartone di succo di mucca, piccolo o grande che sia, è più difficile da smaltire (parti in più materiali, difficoltà di separare i componenti e schiacciare la confezione), mentre una bustina è iper maneggevole.
Per di più, per quanto a noi italiani possa sembrare la scomodità fatta imballaggio, il latte tascabile scivola fuori dalla confezione fino all’ultima goccia, evitando sprechi. E le confezioni monouso allora, non sono contrarie alla sostenibilità? Dipende dal materiale di cui sono fatte.
Molte aziende che scelgono questa opzione di packaging optano per materiali biodegradabili, per cui niente plastica né tantomeno carta. Motivo per cui non è solo questione di quantità (le milk bag esistono anche in grande formato da un litro o più), ma anche di rispetto dell’ambiente.
Fun fact: in Canada queste simpatiche bustine o bustone di latte hanno iniziato ad avere successo (e sono più o meno comparse) negli anni ’70, quando il passaggio al sistema metrico ha imposto la ricerca di una pratica conversione degli imballaggi.
Tornando alla domanda iniziale, che le milk bag possano arrivare e ottenere un buon riscontro anche nel Belpaese è al momento improbabile, per una questione di abitudini dei consumatori e del mercato. Ma l’approccio sempre più “verde” alla filiera alimentare potrebbe cambiare le carte in tavola in futuro.