India, estremisti Hindu fanno chiudere Pizza Hut e KFC dopo tweet pro-Kashmir

Un tweet pro-Kashmir delle filiali pakistane di KFC e Pizza Hut ha fatto infuriare gli estremisti hindu del Gujarat che hanno protestato chiedendo la chiusura delle insegne in India.

India, estremisti Hindu fanno chiudere Pizza Hut e KFC dopo tweet pro-Kashmir

Stores di Pizza Hut e KFC, ma anche concessionarie a marchio Kia e Hyundai, sono stati chiusi con la forza nella provincia indiana del Gujarat in seguito a proteste potenzialmente violente portate avanti da un gruppo di estremisti Hindu che, fomentati da alcuni tweet pro-Kashmir, si sono scagliati contro le insegne delle suddette multinazionali chiedendo con forza la loro chiusura in India.

Ma ecco quel che è successo. Le sussidiare pakistane di queste grandi aziende lo scorso 5 febbraio, giorno in cui si celebra il Pakistan’s Kashmir Solidarity Day, hanno pubblicato dei tweet a sostegno della regione che da anni combatte per la propria autodeterminazione fra scontri e violenze continue.

Il fatto ha disturbato parecchio certe ali estreme della comunità Hindu per cui «queste aziende non possono fare business in India e allo stesso tempo schierarsi dalla parte del Pakistan sposando la causa del Kashmir» ha affermato il tesoriere del World Hindu Council (VHP) ai giornalisti di Reuters nel corso di una delle proteste scoppiate nella città di Surat.

Al grido di “il Kashmir è nostro” i manifestanti hanno riaffermato l’appartenenza della regione all’India forzando la chiusura di insegne quali Domino’s Pizza, Pizza Hut, KFC, ma anche Honda e Suzuki che hanno ben presto avanzato le loro scuse alla luce delle proteste e della delicatezza dell’argomento fortemente divisivo nonché catalizzatore di tensioni nel paese. “Noi onoriamo e rispettiamo l’India e ci impegneremo servire il suo popolo con tutto il nostro impegno”, si legge nel tweet di scuse di KFC India.