È molto probabile che ben presto in Inghilterra sarà vietato bollire le aragoste: la legge è ancora al vaglio, ma può già vantare numerosi sostenitori tra cui chef Giorgio Locatelli.
“Qualche anno fa mia moglie ha visto un nostro cuoco buttare un’aragosta viva nell’acqua bollente e per il trauma, mi ha quasi chiesto il divorzio“: è da allora che chef Locatelli promuove una cucina in cui le aragoste non vengono bollite vive. Il giudice di Masterchef giura di averle anche “sentite gridare” ed è per questo che sostiene la causa per non praticare più un metodo di cottura simile. “Utilizziamo una macchina speciale. Non solo anestetizzarle è più umano, ma migliora la qualità della carne.”
Il macchinario in questione, che esiste, costa 2500 euro e si chiama Crustastun. È stato messo in collaborazione con l’Università di Bristol ed è stato adottato con entusiasmo da vari chef nel Regno Unito, dall’italiano Giorgio Locatelli al francese Raymond Blanc, ma non solo per spalleggiare un trattamento più morale nei confronti degli animali, bensì anche per avere diversi vantaggi culinari: l’abbattimento è brevissimo, inoltre garantisce tempi di conservazione più lunghi perché la polpa dei crostacei non si irrigidisce per colpa dello shock.
Se la legge passa in Inghilterra, sarà il terzo paese che vieta di bollire le aragoste. Ci aveva già pensato infatti la Svizzera, la Norvegia e la Nuova Zelanda, dove la pratica è già stata abolita. Al momento il Governo inglese sta finanziando uno studio per cercare di capire se le aragoste, e in generale crostacei e molluschi, siano in grado di provare dolore: se l’esito dovesse essere positivo, potrebbe essere davvero rivalutato il metodo di cucinarle vive. Perché fino ad ora, molti pensavano che tanto non provassero nulla.
[Fonte: The Times]