La Gran Bretagna ha un problema con i formaggi importati di contrabbando, e non riesce a farci nulla

Il divieto dello scorso aprile sembra essere impotente di fronte all'ininterrotto ingresso di salumi e formaggi provenienti dall'UE: una Commissione parlamentare chiede al governo di fare di più.

La Gran Bretagna ha un problema con i formaggi importati di contrabbando, e non riesce a farci nulla

Il governo inglese ha paura dell’afta epizootica, ma le misure implementate servono a poco e niente – a detta del suo stesso parlamento. Lo scorso aprile, il Regno Unito ha vietato l’introduzione di carne e latticini provenienti dall’UE proprio per proteggere i suoi allevamenti dalla diffusione del virus che quest’anno ha acceso diversi focolai a partire dalla Germania. Ma il divieto, a quanto pare, non funziona, e il parlamento chiede al governo di fare di più perché la normativa venga rispettata.

L’inefficacia del divieto di importazione

salumi e formaggi

Il Regno Unito ha chiuso da diversi mesi la porta a salumi, formaggi e tutti gli altri prodotti a base di carne o latte provenienti dall’Unione europea. Questo significa niente più souvenir gastronomici (almeno non di questo tipo) per turiste e turisti britannici di rientro da Paesi come Italia, Spagna o Francia.

Il divieto, in vigore dallo scorso aprile, mira a contrastare la diffusione dell’afta epizootica, innocua per l’uomo ma altamente nociva per gli animali, specie negli allevamenti. Peccato, però, che l’interdizione non funzioni, stando alle stesse parole del parlamento.

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Per essere più precisi, è stata la commissione per l’ambiente, il cibo e le politiche agricole a pubblicare un report, ieri, in cui evidenzia come il Paese insulare stia attraversando una vera e propria crisi dell’importazione illegale. Alistair Carmichael, presidente della commissione specializzata, non ci va leggero quando afferma: “Non è esagerato dire che la Gran Bretagna sta attraversando, senza rendersene conto, la peggiore crisi in ambito di sicurezza alimentare dai tempi dello scando della carne di cavallo”.

La commissione ha accolto positivamente il divieto della scorsa primavera, ma denuncia la sua estrema inefficacia, invitando il governo a prendere le misure necessarie per far rispettare davvero la normativa.

Come? Attraverso l’implementazione di forze di sicurezza apposite, di reti per il rilevamento dei crimini alimentari e di deterrenti concreti per evitare che carni e salumi continuino ad attraversare la Manica in ogni modo possibile e immaginabile, sia per la vendita sia per consumo personale.