La sconfitta del vino UE: non sarà tra i prodotti graziati dai dazi USA

Von der Leyen e Trump giungono a un accordo sui dazi, ma gli alcolici restano fuori dai giochi.

La sconfitta del vino UE: non sarà tra i prodotti graziati dai dazi USA

Quella che è cominciata come una guerra commerciale senza alcun margine di trattativa da parte degli Stati Uniti, nei mesi è stata costretta a rivedere la sua posizione. I negoziati per rivedere le condizioni doganali sono giunti momentaneamente al termine fra Trump e von der Leyen, con la conferma dell’appianamento generale dei dazi al 15%. Il trattamento, lo sapevamo, non sarà lo stesso per tutti gli ambiti, e anche in ambito gastronomico c’è chi se la passerà meglio e chi peggio; al contrario delle speranze e delle pressioni del settore, il vino sembra rientrare nella seconda categoria.

Nessuna esenzione per gli alcolici europei

vino rosso calice

L’intesa verbale sui dazi fra Ursula von der Leyen e Donald Trump, frutto dell’incontro di luglio presso il golf club scozzese di Turnberry (di proprietà del tycoon), ha assunto una definitiva forma cartacea. Siamo ovviamente ben lontani dalle minacce trumpiane di inizio anno, che facevano presagire improbabili tasse astronomiche, come quella del 200% sul vino.

I numeri si sono chiaramente ridimensionati, ma – checché ne dicano i due capi da una parte e dall’altra dell’Atlantico  – è evidente che per molti settori le condizioni sono peggiorative rispetto al passato. La cifra da tenere a mente è quella del 15%, tetto massimo e onnicomprensivo applicato alla maggior parte delle esportazioni. Ma anche all’interno di uno stesso settore, e persino di una specifica filiera, le clausole variano; come nel caso dell’ambito caseario, in cui alcuni formaggi se la passano meglio di altri.

Alla fine pure i produttori di vino californiano si lamentano dei dazi di Trump Alla fine pure i produttori di vino californiano si lamentano dei dazi di Trump

Ma se i patti sono chiari per molti prodotti, rimangono ancora fuori dagli accordi gli alcolici, che – al contrario di quanto era stato auspicato – non rientreranno tra i prodotti sottoposti a tassazione agevolata, o addirittura a esenzione. Vino, birra, e altri alcolici, insomma, non riceveranno alcuna grazia, non essendo rientrati nel criterio della Npf, la nazione più favorita. Anche se, come fanno sapere dall’UE, “le porte non sono chiuse per sempre”.