Il sempiterno quesito sui sedicenti effetti benefici (o meno) del vino continua a sedurre gli ambienti accademici, che non rinunciano al fascino di nuovi studi sull’argomento. Ad aggiungersi all’infinita lista di istituzioni che hanno già indagato sul tema c’è l’università spagnola di Navarra. Ma per poter avviare il progetto, servono cavie: almeno 10.000 adulti disposti eventualmente a modificare le loro abitudini in fatto di consumo di alcol per amore della scienza. Alcuni potrebbero sentirsi invogliati a partecipare dalla fornitura gratuita di vino, ma non è tutto oro ciò che luccica.
Studio tentatore?
Il progetto UNATI (University of Navarra Alumni Trialist Initiative), finanziato dal Consiglio Europeo per la Ricerca, si unisce alla pletora di istituzioni che già in passato hanno tentato di vederci più chiaro sugli effetti del consumo moderato di alcol.
“Bere o non bere?”, è questo il dilemma esposto dallo stesso ente accademico, che sta terminando la ricerca di volontari e volontarie per far partire il progetto (il cui inizio era originariamente previsto per il 2023). Non è stato difficile trovare i primi 6.500 partecipanti, complice l’allettante consapevolezza di aver accesso, nell’arco di quattro anni (durata prevista per lo studio), a una fornitura gratuita di alcol, specie di vino rosso.
Ma attenzione, per due motivi. Il primo, non secondario, è che tutto dipende dal gruppo a cui si viene assegnati: come ogni studio scientifico che si rispetti, verrà messo su un gruppo di controllo tenuto ad astenersi del tutto dal consumo di alcol per il quadriennio in questione.
La nota numero due non è meno rilevante: le e i partecipanti del secondo gruppo non avranno il via libera a bere tutto il vino di cui hanno voglia, ma dovranno consumarlo “con moderazione” (meno di 7 bevande alla settimana per le donne, e meno del doppio per gli uomini), supportati da un team di esperti per evitare di cadere in tentazione (specie dato l’accesso gratuito ai prodotti), rischiando di trasformare lo studio in un incentivo alla dipendenza.