Confidiamo che chi legge queste righe (e chi no) questa domenica inforcherà occhiali e tessera elettorale e andrà a mettere cinque X dove riterrà opportuno. Ma visto che sulle nostre pagine è di fornelli che si scrive, condividiamo l’invito di un volto più che noto della gastronomia che spinge a farvi la stessa cosa. Lungi dal mostrarsi imparziale, chef Locatelli appare sui profili social di Cgil e dà la sua “ricetta” per il referendum in arrivo.
La ricetta per il voto di Locatelli
Ospite al Festival della TV di Dogliani, in provincia di Cuneo, alla fine dello scorso mese il cuoco lombardo ha fatto un salto anche tra le fila di Cgil Piemonte e Cuneo per fare da “testimonial” al dovere civico. “La cosa che dovete fare è andare a votare, perché è un diritto per il quale abbiamo combattuto. È un diritto; dobbiamo andare a votare, tutti”.
Così incoraggia il pubblico dietro la videocamera, mentre una signora particolarmente compiaciuta regge un plico di volantini con su scritto “si vota sì”.
Dato il contesto (e l’individuo), possiamo intuire su cosa metterà le sue di crocette Locatelli, ma ciò che conta è che venga colto il messaggio; un messaggio che lancia in occasione del Festival della TV di Dogliani di cui, come detto poc’anzi, è stato ospite.
Sul palco dell’evento ha parlato di cucina, ma anche in mezzo a quei dicorsi c’era la giusta dose di pensiero politico. Con Anna Zhang (vincitrice di Masterchef 14, di origine cinese) seduta in prima fila, Locatelli ribadisce per l’ennesima la volta l’importanza della diversità – in cucina, si intende, ma l’orizzonte è evidentemente molto più ampio di così.
“I piatti più geniali [di MasterChef] sono venuti fuori da figli di immigrati”, aveva detto lo chef qualche mese fa intervistato da Ale Cattelan; e durante il Festival torna ancora su questo concetto, sottolineando quanto il futuro della cucina (e non) sta nella contaminazione. Mai come ora è stato lampante il rapporto tra cibo e politica.