Sembrano sempre più lontani i tempi in cui la parola smash burger scatenava reazioni di incomprensione e perplessità. Il celebre hamburger americano è sempre più un volto noto dei menu anche in Italia, soprattutto nei locali specializzati. Ne ha fatto il suo vessillo Mocho, con le varie sedi lombarde del suo Meat Crew; mentre Burgez afferma di essere stato il primo a portare il piatto tipico statunitense in Italia nel 2015 (prima della liquidazione annunicata di recente). Oggi, a incentivare ulteriormente la crescita del burger schiacciato, arriva una nuova catena, inaugurata a Torino.
Cos’è lo smash burger
Il concetto dietro la preparazione dello smash burger non è astrofisico. Pensate a un classico burger di carne, ma pressato sulla griglia ardente (preferibilente con le giuste spezie), in modo da creare un patty schiacciato. Cosa si ottiene dall’adottare questa tecnica di cottura? Una crosticina croccante (sempre sia lodata la reazione di Maillard) e un interno ultra succoso.
Negli Stati Uniti, lo smash burger è la normalità, ma in Italia c’è voluto tempo perché il panino con la carne schiacciata si facesse strada; ora sembra essere il momento perfetto per cavalcare l’onda.
Come sarà la prima catena di smash burger in Italia
Smashers non è affatto il primo locale a portare lo smash burger nello Stivale, ma è sicuramente il primo ad atterrare (letteralmente, visti gli interni che ricordano una navicella spaziale) nel Bel Paese con un concept più strutturato: da catena, insomma.
La prima sede ha aperto le porte a Torino, ma il piano di espansione è chiaro e ben scandito: prevista anche un’apertura a Milano entro la fine dell’anno, e inaugurazioni a Genova, Firenze e Verona nel 2026. Un progetto ben ritmato portato avanti da quattro fondatori (Marco Radovic, Davide Axerio, Carmelo Cito e Andrea Vendola), così come quattro sono i burger proposti sul menu: classico, al formaggio, con cipolla fritta e di pollo.
Ad accompagnare il core della carta, altre pietanze da fast food come patatine fritte, nugget di pollo e gli americanissimi milkshake. La vera particolarità sta nella fusione del concept statunitense con ingredienti locali e un bun particolare, fatto con patate da un panificio di Pinerolo. Un nuovo locale dal design industriale che promette di servire un “retrofuture burger”: un’esperienza che guarda al passato e punta al futuro.