Macerata, ristoratore condivide le foto in ospedale: “il Covid non è un gioco”

Un ristorante della provincia di Macerata ha condiviso le foto del titolare, ricoverato ancora in Ospedale a causa del Covid: la speranza è di ricordare a tutti che il virus "non è un gioco".

Macerata, ristoratore condivide le foto in ospedale: “il Covid non è un gioco”

Noi siamo stati attenti, ma purtroppo qualcuno non ci ha riservato lo stesso trattamento”: così un ristorante in provincia di Macerata ha voluto condividere la sua esperienza con la pandemia e il ristoratore,  condividendo la foto in ospedale, ha tenuto a ricordare come il Covid non sia “un gioco”.

Il ristorante pizzeria Provenza, ad Esanatoglia, in provincia di Macerata, ha condiviso sui suoi canali social le foto del titolare ancora in ospedale. Il loro locale non solo è stato colpito dalla pandemia come tanti altri del settore, purtroppo è stato colpito e contagiato dal Covid: il proprietario, infatti, si trova ancora adesso all’Ospedale di Camerino. “Gildo è in ospedale, sta bene però questa settimana persone giovani e a noi care sono morte, altre sono al covid center di Civitanova in pessime condizioni”, hanno scritto i familiari del titolare del ristorante maceratese. “Il virus c’è ed è pronto a colpire in modo inaspettato. Solo giocando d’anticipo riusciremo a contrastarlo, isolandoci al bisogno ed evitando ogni tipo di assembramento”.

❗️❗️❗️Gentili clienti, purtroppo la pizzeria rimarrà CHIUSA ❌❌❌ ancora per qualche giorno. In tanti ci avete chiamato e …

Posted by Pizzeria Provenza Ristorante on Sunday, March 21, 2021

Sui social la famiglia ha specificato che: “la pizzeria rimarrà chiusa ancora per qualche giorno. In tanti ci avete chiamato e scritto per avere notizie o per manifestare la vostra vicinanza e dobbiamo dire che siamo lusingati da tutto ciò. Come già detto, abbiamo fatto di tutto per tenere fuori questo maledetto virus con tamponi di controllo e quarantene varie, ma non è servitoGildo da 12 giorni è in ospedale con polmonite bilaterale e la nostra attività è chiusa già da tre settimane e non sappiamo quando potremo ricominciare a lavorare. Un mese fa non avremmo mai immaginato di vivere questo incubo. Vogliamo ricordare che tutto questo non è un gioco e che ognuno di noi deve fare la sua parte rispettando le regole ma soprattutto essendo responsabili delle proprie azioni. Se una persona viene a sapere che è stata in contatto con un positivo deve mettersi in quarantena e non fare finta di nulla. Se si ha un po’ di febbre o malattie da raffreddamento bisogna isolarsi prima che succeda l’irreparabile”.