Made in Italy: la canzone di Rosa Chemical a Sanremo calpesta la sovranità alimentare

Rosa Chemical gareggia a Sanremo con "Made in Italy": la copertina del brano, che parla di sesso e fluidità di genere, è uno schiaffo ai tabù e alla sovranità alimentare e non piace affatto agli esponenti Fdl.

Made in Italy: la canzone di Rosa Chemical a Sanremo calpesta la sovranità alimentare

Il Festival di Sanremo, come al solito appesantito da mille polemiche, si avvicina, e noi, a oggi, possediamo solo una certezza. Rosa Chemical, in gara con il brano “Made in Italy”, senza aver intonato mezza sillaba, è già il nemico giurato degli anti-gender e, a occhio, anche dei sovranisti alimentari.

Il rapper, classe 1998 al secolo Manuel Franco Rocati, sul palco dell’Ariston promette di far sgranare gli occhi ai benpensanti. In attesa di ascoltare la sua canzone, ci soffermiamo sulla copertina di “Made in Italy” che ritrae i piedi dell’influencer Alex Mucci intenta a calpestare (letteralmente) una marinara su una tavola imbandita. Ma scherziamo?

La copertina provocatoria in anteprima su Only Fans

Una diva di OnlyFans sopra una tovaglia a scacchi – con tanto di centrino della nonna – che calpesta a piedi nudi la pizza, e tutt’attorno spaghetti al pomodoro, arance, uva e una fiaschetta di vino. È cosa da far venire un coccolone a qualunque deputato dell’attuale governo. Un oltraggio ai simboli della Nazione da far inorridire qualunque ministro della Sovranità Alimentare degno di questo titolo.

Con “Made in Italy” Rosa Chemical spiega di volersi scagliare contro gli stereotipi alla “spaghetti, pizza e mandolino”, contro i tabù e il perbenismo, promettendo di portare a Sanremo il tema del sesso, del poliamore e del porno. La copertina del singolo tutta pizza e fettoni nudi è stata rivelata in anteprima (in versione più esplicita) sul profilo Only Fans di Alex Mucci, sex worker attivissima sulla piattaforma.

Il lancio è stato annunciato da un post sul profilo Instagram del rapper piemontese. “S*sso. Libertà. Uguaglianza. Amore in tutti i sensi. E tutti a tavola! – si legge nella didascalia -. Made in Italy è questo: è pizza e tovaglia a scacchi, è Alex Mucci, creator numero 1 in Italia e simbolo di una piattaforma vittima dei pregiudizi, ma anche vino rosso e spaghetti. Made in Italy è piedi, con cui calpestare ciò che è generalista e che chiude tutto dentro una gabbia fatta di tabù”.

La copertina del singolo Made in Italy di Rosa ChemicalLa copertina del singolo Made in Italy di Rosa Chemical

Le polemiche della deputata Fdl

Alla deputata Fdl Maddalena Morgante tutto questo sesso, fluidità gender e messaggi anti-sovranismo al Festival della canzone italiana non comodano affatto. Alla Camera l’esponente del partito della Meloni non le ha mandate a dire a Rosa Chemical e agli organizzatori di Sanremo che, a suo parere, minacciano di trasformare il palco dell’Ariston “nell’appuntamento più gender fluid di sempre, riconfermando il trend delle ultime edizioni”.

Se solo la Morgante avesse visto la copertina, viene da pensare, chissà quanto avrebbe rincarato la dose. La cover del brano (scritto dal cantante stesso assieme a Paolo Antonacci, figlio di Biagio) calpesta il simbolo del cibo Made in Italy con un’implicita provocazione rispetto al valore di sovranità alimentare inneggiato dal suo partito. Rosa Chemical estremizza con le sue provocazioni demolendo a suon di ritornelli tutto quel che piace ai conservatori. Da Renato Carosone passando per Vasco Rossi, Celentano e Leonardo Da Vinci il brano di Rosa Chemical è ricco di riferimenti ad altre icone del Bel Paese che serviranno a scagliarsi contro gli stereotipi sul palco più amato (e forse odiato?) dagli italiani.

Ma Rosa Chemical ha tutta l’aria di sapere quel che fa, tra un mix di sfacciataggine e consapevolezza che non sono da “ultimo arrivato”. Puro esibizionismo? Voglia di lanciare un grido generazionale? O magari nulla di tutto ciò, solo tante chiacchiere da parte di chi si prende troppo sul serio? È presto per dirlo.

Anche perché, tornando alla sovranità alimentare, che cosa sia di preciso se non una definizione tratta dal dizionario linguistico della buona propaganda sovranista, ancora non si è capito. Ha provato a darci una definizione il ministro Francesco Lollobrigida a Berlino fresco di Forum Globale sull’Alimentazione e l’Agricoltura. Autarchia? No, “la capacità di ciascuna Nazione di produrre alimenti salutari e in linea con le proprie tradizioni culturali”.

Maddalena Morgante e Ignazio La Russa di FdIMaddalena Morgante e Ignazio La Russa di FdI

Il rapper modello di Gucci e tiktoker per la seconda volta a Sanremo

Sta di fatto che il rapper torinese se ne infischia delle tradizioni, almeno nel contesto musicale dove i messaggi si lanciano anche con le provocazioni.
Canterà dunque la sua “Made in Italy” mostrando face tattoo e look gender fluid su un palco che conosce già. Nel 2022 aveva fatto parlare di sé la sera del duetto con Tananai nella rivisitazione del brano della Carrà  “A far l’amore comincia tu”.

Modello di Gucci, street-artist, tiktoker, un bel repertorio di collaborazioni (Guè Pequeno, Ernia, Rkomi, Mambolosco) prima di quell’esperienza d’esordio a Sanremo. Nel 2022 ha anche cantato assieme a Gianna Nannini nel brano “Benedetto l’inferno” di CanovA, altro inno al sesso.

Arrivati a questo punto le certezze sono due, compresa quella che il rapper di Rivoli sia già l’artista più bannato del Festival. I tempi in cui Nilla Pizzi cantava “son rose rosse e parlano d’amor” sono passati. Che ci piaccia o meno, al posto dell’amor troviamo il sesso su OF. E al posto delle rose, c’è Rosa Chemical che nel bene o nel male rispecchia il tempo in cui viviamo, e l’eterna lotta fra il vecchio e il nuovo che avanza.