Napoli, in vendita lo storico ristorante “Ciro”: chiesti due milioni di euro

È in vendita a Napoli lo storico ristorante "Ciro" di Santa Brigida, un simbolo della città partenopea, che ha ospitato numerosi vip.

Napoli, in vendita lo storico ristorante “Ciro”: chiesti due milioni di euro

Le sue mura hanno ospitato D’Annunzio, Pirandello,Vittorio Gassman, Totò, Sofia Loren e tanti altri: ora, un locale icona di Napoli, lo storico ristorante Ciro è in vendita: prezzo proposto (e già ribassato) due milioni di euro.

All’inizio il prezzo di partenza era precisamente due milioni e duecentomila euro, ma vista la crisi generale, l’agenzia immobiliare chiede attualmente due milioni di euro: per chi volesse diventarne il futuro proprietario, sappia che starebbe in ogni caso acquistando un secolo di storia napoletana insieme ai suoi 89 metri quadrati commerciali.

Alcune voci i mesi scorsi avevano suggerito che c’erano alcuni potenziali acquirenti, non solo Sorbillo ma anche brand modaioli come Carpisa e Zara.

«Proponiamo in vendita le mura e l’attività dello storico Ristorante Ciro a Santa Brigida posto nel cuore di Napoli, adiacente a uno degli ingressi della Galleria Umberto I, a due passi del prestigioso Teatro San Carlo, nell’epicentro dello shopping partenopeo», spiegano i referenti di Progetto Napoli Est, che sta gestendo la vendita dell’immobile. «Tra le sale di Ciro a Santa Brigida, il celebre ristorante amato dai big dello spettacolo, sono stati ospiti Marconi, Toscanini, D’Annunzio, Pirandello, Eduardo De Filippo, Vittorio Gassman, Totò, Sofia Loren, Ingrid Bergman e tanti altri, che qui si recavano al termine di una serata nei teatri della città».

Il ristorante Ciro viene venduto completo di attrezzature e arredamento: posizionato su tre livelli per una capienza complessiva di 180 posti a sedere, con in più una concessione di occupazione di suolo pubblico all’esterno su cui possono essere posizionati altri 20/24 posti a sedere, stando sempre a quanto recita l’annuncio, il locale di «Ciro» potrebbe avere ancora tanto da raccontare.

[ Fonte: Il Mattino ]