Natale Giunta: la protesta dello chef contro il lockdown di Pasqua

Lo chef Natale Giunta lancia un appello: domani 17 Marzo terrà una protesta pacifica contro il lockdown di Pasqua, rivolta ai colleghi ristoratori ma anche a tutti coloro che saranno penalizzati dalle restrizioni.

Natale Giunta: la protesta dello chef contro il lockdown di Pasqua

Portiamo le nostre divise e strumenti di lavoro finché li abbiamo ancora”: così lo chef Natale Giunta ha annunciato, attraverso i suoi profili social, la sua protesta. Domani 17 Marzo ha organizzato una manifestazione pacifica per dire “no” al lockdown di Pasqua.

Tutte le categorie che soffrono per questa nuova decisione che ci uccide, sono invitate a far sentire la propria voce e a metterci la faccia come sto facendo io”. Lo chef Natale Giunta non è d’accordo contro la chiusura dei locali e dei ristoranti a Pasqua ed è determinato a dirlo a gran voce, non solo ai suoi colleghi ristoratori, “ma anche gli artisti, ai lavoratoti dei server, delle luci, dei negozi di abbigliamento da cerimonia, di confetti e tanti altri. La politica continua ad infierire su di noi e ci costringe a mandare a casa migliaia di dipendenti e lavoratori a quattro euro al giorno di cassa integrazione e ci costringono a fallire. Portiamo, mercoledì in piazza le nostre divise e gli strumenti da lavoro che sono il nostro pane quotidiano e che ci vogliono togliere. Se stiamo in silenzio, moriamo ogni giorno“.

Io ci metto la faccia,MERCOLEDÌ 17 marzo, dalle ore 10, davanti al Teatro Massimo di Palermo per una protesta pacifica…

Posted by Chef Natale Giunta on Tuesday, March 16, 2021

La manifestazione che ha voluto lanciare lo chef Giunta è stata autorizzata dalla Questura, così il suo appello cerca di fare eco alla più ampia partecipazione possibile: “mercoledì 17 Marzo, dalle 10 alle 14.00, sarò davanti al Teatro Massimo di Palermo per una manifestazione pacifica di protesta verso la nuova chiusura delle nostre attività decisa dal Governo. La mia manifestazione è senza sigle politiche o sindacali. Spero che accanto a me ci siano i tanti esponenti di tutte le categorie produttive che pensano che questo nuovo lockdown prepasquale potrebbe essere la definitiva goccia avvelenata che decreterà la nostra fine lavorativa”.

[ Fonte: La Sicilia ]