Dopo mesi di incertezze, sembrano calmarsi le acque nello stabilimento Diageo di Santa Vittoria d’Alba, in provincia di Cuneo. L’impianto, legato in passato al marchio Cinzano, ha rischiato di chiudere i battenti a giugno 2026, secondo quanto annunciato lo scorso novembre dalla multinazionale britannica nota per la produzione di bevande alcoliche. A subentrare nella gestione del sito un nome tutto italiano: quello di Newlat Food, emiliana a capo di vari brand nel mondo del grano e dei latticini.
Un’acquisizione da bere
Il personale dello stabilimento Diageo di Santa Vittoria d’Alba tira un sospiro di sollievo: la casa madre di Guinness e Tanqueray – tanto per citare due brand familiari – fa le valigie, ma il vuoto che lascia verrà presto riempito da una sostituta.
Newlat Food, azienda agroalimentare multimarchio che ultimamente aveva messo gli occhi anche su Plasmon, ha siglato l’accordo per acquisire baracca e burattini.
Non solo la società prenderà possesso del sito, ma promette di salvaguardare l’intero personale, che conta 329 dipendenti: “Prevediamo di poter mantenere un livello occupazionale assolutamente in linea con questi numeri perché questo stabilimento ha bisogno di queste competenze”, fanno sapere da Reggio Emilia; e aggiungono: “Ovviamente ci impegneremo per far sì che questo stabilimento abbia un rapido rilancio e sviluppo”.
L’acquisizione permetterà a Newlat di espandere il suo portafoglio prodotti, sfruttando l’esperienza e la tecnologia offerte dal sito per proseguire nel mercato delle bevande.
All’orizzonte si intravede il completamento dell’offerta drink con l’aggiunta di “spirits e ready to drink e tutta la parte non alcolica che hanno sviluppato di recente nello stabilimento”.
Si annunciano tempi brevi per la conclusione delle operazioni, con un closing entro fine giugno e possibilmente il ritorno all’operatività a partire dal mese successivo.