Parmigiano Reggiano ha un problema con lo schermo: ora Netflix lo piazza in Toscana

Dopo Renatino altri guai per il Parmigiano Reggiano che in un film danese appena uscito su Netflix viene prodotto in Toscana. E la cosa puzza di product placement.

Parmigiano Reggiano ha un problema con lo schermo: ora Netflix lo piazza in Toscana

Parmigiano Reggiano deve avere qualche problemino con lo schermo. Non ci spieghiamo il perché ultimamente, quando il marchio compare in tv faccia dei veri disastri. Calmate le acque dopo la tempesta di Renatino e lo spot «incompreso», ecco che su Netflix arriva un film danese dove il Parmigiano Reggiano viene prodotto in Toscana. Praticamente un horror. In una scena del film  infatti il marchio compare in modo evidente dando adito a (non pochi) dubbi su un’eventuale nonché disastrosa operazione di product placement. Parmigiano Reggiano ha un problema con lo schermo ora Netflix lo piazza in Toscana_film

Ma spendiamo due parole su “Toscana”, il film del regista Mehdi Avaz che fin dal titolo profuma di “pasta pizza e mandolino” in modo preoccupante. Andiamo oltre la copertina che ritrae il protagonista in sella ad una Vespa (ahia) e concentriamoci sulla trama. La storia è la copia di “Un’ottima annata”, e fin qui tutto bene, però toglieteci Russel Crowe, Marion Cottillard e pure Ridley Scott.

Il protagonista è Theo (Anders Matthesen ) uno chef stellato che incarna il rigore nordico e l’assenza di qualsivoglia joie de vivre. Il destino vuole che il defunto padre gli lasci una tenuta a Pelago (FI), un orrore del qualche Theo desidera (giustamente) liberarsi al più presto. Ecco che con l’idea di vendere la proprietà lo chef stellato – che scopriremo più tardi ignorare l’esistenza dell’olio d’oliva – vola in Italia per sbrigare la faccenda. Peccato che qui incontri la bella Sofia che gli farà scoprire i piaceri della vita (bla bla bla) fra cui le specialità della cucina italiana. Fra le delizie in oggetto rientra anche il celeberrimo Parmigiano Reggiano del Valdarno. Chi non lo conosce del resto.

Parmigiano Reggiano ha un problema con lo schermo ora Netflix lo piazza in Toscana

“Toscana, minuto 36. Theo e Sofia raggiungono (in Vespa) un caseificio con tanto di mucche al pascolo e il classico magazzino verticale per la stagionatura. Le forme sono palesemente di Parmigiano Reggiano con tanto di matricola e marchio ben visibile sul camice di Luciano addetto al taglio della forma. La scena è molto patinata, anche troppo. Product placement, viene da chiedersi? Non lo sappiamo.

Rimane che il caseificio del Parmigiano Reggiano in Toscana fa venire un coccolone. Frutto di una sceneggiatura superficiale, un autogol clamoroso? O una maledizione dello schermo che sta perseguitando quello che, stando ad una recente intervista del presidente del Consorzio Nicola Bertinelli alle Guide di Repubblica – è il secondo marchio italiano più noto al mondo dopo Armani? Qui c’è da stare molto attenti. Il prodotto gode di una reputazione altissima ma ha grossi problemi di consapevolezza sulle caratteristiche che ne determinano la qualità. Incidenti come questo allontanano ancora di più il consumatore, straniero in primis, dal comprendere il legame fra prodotto e territorio di provenienza.

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Eppure il Consorzio lo dice chiaro e tondo: «il legame tra il Parmigiano Reggiano e la sua zona di origine è imprescindibile. Il Parmigiano Reggiano nasce dal territorio e dalla sapienza dell’uomo. La produzione del latte, la trasformazione, la stagionatura minima e il confezionamento sono fatte esclusivamente nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna alla sinistra del fiume Reno e Mantova, alla destra del fiume Po». Qualcuno per caso ha letto Toscana?