Le prime volte suscitano sempre molto scalpore, specie quando si portano dietro tutta una serie di riflessioni. La vittoria senza precedenti di una bottiglia di bollicine non originaria della Champagne, all’International Wine Challenge, non è solo motivo di orgoglio e prestigio per Nyetimber, cantina inglese vincitrice del premio, ma anche l’ennesimo segnale che la produzione del nettare di Bacco si sta spostando sempre più a nord. E il motivo è da ritrovarsi nell’ormai ben radicato adagio dei cambiamenti climatici.
Sempre più bollicine inglesi

A portarsi a casa il premio di miglior bollicina per l’International Wine Challenge quest’anno è stato un vino inglese. Il Blanc de Blancs 2016 Magnum spodesta per la prima volta nella storia gli Champagne, (ri)sollevando una serie di domande sul futuro geografico della viticoltura.
Il classico intervallo spaziale tra il 30° e il 50° parallelo, a nord e a sud dell’Equatore, non è più una certezza ormai, ora che il vino viene prodotto sempre più spesso – e con risultati sempre migliori – anche più a settentrione. Già da tempo si parla di come proprio il Regno Unito, in particolare, abbia tutte le carte in regola per prende il posto dello Champagne sul suo trono di re delle bollicine, e questa vittoria record non fa che enfatizzare il ruolo del Paese monarchico nel settore vinicolo.
Ma torniamo alla bottiglia che si è intascata il premio: un blanc de blancs, dicevamo, annata 2016, Chardonnay in purezza che Nyetimber produce fin dal 1992. La magnum premiata, una bollicina da 130 sterline, è stata apprezzata dalla giuria per “l’acidità da acquolina in bocca, le note di scorza di limone e camomilla, e il finale gessoso”.
Nyetimber non si porta oltremanica solo la vittoria per il suo frizzante, ma anche per la sua head winemaker, Cherie Spriggs, individuata come miglior enologa dell’anno.