Roma: 100 litri di birra versati nelle fogne per protesta

Cento ristoratori a Roma si son riuniti per manifestare il loro dissenso contro le nuove restrizioni, versando per protesta cento litri di birra nelle fogne.

Roma: 100 litri di birra versati nelle fogne per protesta

Video non adatto ai deboli di cuore. A Roma un gruppo di circa cento ristoratori hanno versato altrettanti litri di birra nelle fogne, per manifestare contro le nuove misure del governo nei confronti di loro ristoratori e titolari di locali.

Specifichiamo subito che i litri di birra versati sono scaduti. Altro non sono che gli invenduti, un simbolo di “ciò che siamo costretti a buttare e di quello che non si può più vendere”, ha spiegato uno dei portavoce della manifestazione, Patrick Pistolesi, del Drink Kong di Roma.

La manifestazione si è tenuta ieri pomeriggio davanti alla sede della Regione Lazio. La protesta, organizzata tramite un flash mob, ha visto la partecipazione di un centinaio di ristoratori e proprietari di pub e bar di Roma, che hanno versato dentro una grata, davanti all’entrata del palazzo, i cento litri di birra. Con buona probabilità, per manifestare il proprio dissenso contro le nuove restrizioni causate dall’ultimo Dpcm, la birra finirà nelle fogne della città.

“Chiediamo di fermare questo terrorismo psicologico nei nostri confronti e nei confronti dei nostri clienti”, hanno spiegato i commercianti aderenti al Movimento Italiano Ospitalità Mio. “Che fine ha fatto il presidente della Repubblica Mattarella? Il governo gioca e noi chiudiamo. Noi siamo il problema, ma la matematica non è un’opinione, d’estate i contagi sono calati, poi hanno riaperto gli uffici e le scuole, però il problema siamo noi? Siamo abbandonati. Siamo il motore trainante di questa Italia. Dobbiamo uscire in piazza, dobbiamo farci sentire, perché siamo tutti leoni da tastiera ma al momento di scendere in strada dove siete?”

Chiediamo alle Istituzioni uguaglianza, aiuti e di smetterla con questa discriminazione contro di noi, che siamo quelli che hanno investito più di tutti per cercare di lavorare in sicurezza. Se arriveranno misure drastiche chiediamo aiuti ma non vogliamo più essere demonizzati e chiediamo di fermare questo terrorismo psicologico nei nostri confronti e nei confronti dei nostri clienti“, ha spiegato Patrick Pistolesi, del pub Drink Kong.

[ Fonte: la Repubblica ]