Roma: il ragazzo che sistema i carrelli alla Coop chiede di essere assunto

Ecco perchè i sindacati di base chiedono l'assunzione del ragazzo nigeriano che da due anni riordina i carrelli della spesa sul piazzale di una Coop romana.

Roma: il ragazzo che sistema i carrelli alla Coop chiede di essere assunto

Leonard è un ragazzo di vent’anni d’origine nigeriana che come molti altri coetanei è salpato dalla Libia con la speranza di una vita migliore. Dal 2016 il giovane vive in Italia dove ha trovato accoglienza nei centri di Milano e Bergamo per poi trasferirsi a Roma. Da ormai due anni il ragazzo si guadagna quanto basta per sopravvivere aiutando i clienti della Coop di via Laurentina a caricare in auto le buste della spesa in cambio della moneta che sblocca il carrello.

Dopo una segnalazione ai sindacati di base questi hanno acceso i riflettori sul caso chiedendo che il supermercato romano assuma regolarmente il giovane. Stando alle parole di quest’ultimo infatti, i titolari della Coop in questione avrebbero dato il loro tacito consenso alla fornitura del “servizio extra” offerto ai clienti con tanto di indicazioni su come e dove posizionare i carrelli. Dal punto di vista legale questo aspetto varrebbe come riconoscimento dell’attività non volontaria (perché a scopo remunerativo) aprendo le porte ad un’eventuale regolarizzazione.

Ingresso-Ipercoop

Sul caso i sindacati hanno le idee chiare: «si tratta di caporalato» infatti secondo Francesco Iacovone dell’esecutivo nazionale dei Cobas che promettono di coinvolgere a breve l’ispettorato del lavoro. L’obiettivo è di fare chiarezza sugli attuali rapporti fra Leonard e i titolari del supermercato a cui si chiede la regolare assunzione del ragazzo africano che grazie a questa attività riesce a pagare un piccolo affitto condiviso con altri connazionali.

Dal punto di vista legale la situazione è tutt’altro che banale e solo le testimonianze degli addetti ai lavori del punto vendita potranno sbloccarla. Nel frattempo Unicoop Tirreno nega qualsiasi consenso all’attività di Leonard, e dall’altra i sindacati di base che hanno portato il caso all’attenzione del sindaco Gualtieri.  Va sottolineato che riordinare i carrelli in via Laurentina non è un’invenzione di Leonard: prima di lui altri rifugiati si sono dati da fare per racimolare una piccola somma stimata attorno ai 15 euro al giorno.