In Spagna la coltivazione illegale di fragole sta minacciando la Riserva naturale di Doñana. L’area protetta, che si estende per 130 mila ettari nel sud del paese, è considerata uno dei polmoni verdi d’Europa ed è caratterizzata da aree umide di grande pregio naturalistico. A minacciare gli habitat naturali della Riserva è perlopiù la drastica diminuzione delle risorse idriche che ormai prosegue inesorabile da tre decenni. In cima alle principali cause del problema, oltre agli effetti del cambiamento climatico, si colloca lo sfruttamento illegale delle acque del parco a favore delle coltivazioni circostanti, fragole in primis.
Il commercio di questi piccoli frutti sta vivendo un boom in Spagna tanto che ai coltivatori di Doñana l’acqua per l’irrigazione non basta più, e attingere alle falde acquifere del Parco è diventata la soluzione più gettonata. Ma le conseguenze sull’ecosistema, la biodiversità e la fauna della riserva naturale sono serie. Ora, nove anni dopo un monito lanciato dall’Unesco, non solo non si sta ancora agendo concretamente per contrastare gli illeciti, ma c’è anche chi – ci riferiamo ai rappresentanti regionali del Partito Conservatore spagnolo (PP) con il supporto degli estremisti di Vox – propone di legalizzare questa pratica dannosa per l’ambiente. I partiti di destra, supportati da parte degli agricoltori locali, vorrebbero infatti dare il via libera allo sfruttamento dei pozzi già esistenti nell’area protetta in nome delle “attività umane tradizionali del territorio” come la coltivazione delle fragole, che qui affonda le radici fin dai primi anni ’80.
Non vi è dubbio che la coltivazione dell’oro rosso, come vengono chiamate le fragole in quest’area della Spagna, sia una fonte di sostentamento primaria per la popolazione locale. Ciononostante scienziati ed esperti invitano a riflettere sulle conseguenze irreversibili dello sfruttamento spregiudicato delle risorse idriche. Anche la Commissione Europea minaccia il governo spagnolo di prendere dei provvedimenti quanto prima ma ad oggi la situazione rimane in stallo. Nel frattempo esperti di avifauna come Felipe Fuentelsaz di WWF Spagna sottolineano l’importanza della Riserva naturale di Doñana quale corridoio delle migrazioni per almeno sei milioni di uccelli che ogni anno si spostano dall’Africa del Nord all’Europa.