Torino: usavano denaro riciclato per acquistare bar e auto di lusso

Quattro "imprenditori" a Torino usavano denaro riciclato per acquistare bar, viaggi e auto di lusso, nascondendo al fisco circa due milioni di euro.

Torino: usavano denaro riciclato per acquistare bar e auto di lusso

Quattro “imprenditori” facevano la bella vita a Torino: auto di lusso, viaggi da sogno e numerose attività commerciali a nome loro. Peccato che questo sogno imprenditoriale fosse basato su denaro riciclato, con cui avevano anche acquistato bar.

La Guardia di Finanza ha recentemente scoperto come quattro “imprenditori” albanesi riciclassero il proprio denaro: nascondevano sei milioni di euro, l’80% dei loro guadagni, tra i vestiti, dentro i barattoli o dentro scatole di cartone. Custodivano così il loro “tesoro”, riciclandoli attraverso la gestione e l’acquisto di una catena di attività commerciali.

Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto, Cesare Parodi, sono state condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Torino. Erano partite dalla segnalazione di alcune operazioni sospette effettuate da intermediari finanziari: secondo gli investigatori, giravano somme di denaro troppo grandi per chi si dichiarava nullatenente ma aveva il tenore di vita di un imprenditore di successo. Infatti gli “imprenditori” non nascondevano neppure le loro abitudini lussuose sui social, dove anzi pubblicavano carrellate di foto di loro in vacanza o alla guida di qualche auto di lusso.

Così le fiamme gialle hanno iniziato a scavare nell’attività dei quattro, scoprendo che erano proprietari di diverse attività e persino una catena di bar con il proprio marchio per tutta Torino. Il gip ha disposto il sequestro di otto bar e una sala slot, mentre i finanzieri hanno messo i sigilli anche a un’Audi R8, una Porsche Macan e una Range Rover Evoque, oltre a società e denaro contante.

La Guardia di Finanza ha scoperto una contabilità parallela che in tre anni gli ha permesso di nascondere al fisco due milioni di euro, mentre hanno evaso tasse per 800mila euro.

[ Fonte: La Repubblica ]