Tracciabilità degli alimenti: le nuove tecniche sperimentali per la codificazione

È stato siglato un accordo che vuole puntare sulla tracciabilità degli alimenti. Questo progetto utilizzerà nuove tecniche sperimentali, tra cui tecniche di derivazione nucleare e radio-chimiche.

Tracciabilità degli alimenti: le nuove tecniche sperimentali per la codificazione

È infine possibile sviluppare una tracciabilità degli alimenti sicura e affidabile? L’Icqrf e la Sogin, la Società gestione impianti nucleari, vogliono rispondere “sì”. Infatti i due enti hanno recentemente siglato un accordo per realizzare uno strumento di codificazione che sia in grado di analizzare tutto il processo di tracciatura e per farlo, hanno pensato di svilupparlo grazie ad alcune tecniche sperimentali.

L’obiettivo dell’accordo di collaborazione tra l’Icqrf, l’Ispettorato Repressione Frodi del ministero delle Politiche agricole, e la Sogin, la Società gestione impianti nucleari, è proprio quello di riuscire a mappare un processo affidabile per la tracciabilità dei prodotti agricoli e agroalimentari, usando proprio alcune tecniche innovative di derivazione nucleare. L’accordo è ancora più autorevole, in quanto è stato siglato alla presenza del sottosegretario del Mipaaf, Giuseppe L’Abbate, il quale ha dichiarato: “Garantire la tracciabilità dei prodotti agricoli ed agroalimentari è una delle prerogative del ministero, un aspetto sul quale la ricerca scientifica può svolgere un ruolo determinante“.

L’accordo biennale prevede di trovare soluzioni innovative a tutela dei produttori di qualità e dei consumatori e per farlo, i due enti intendono avviare ricerche sperimentali per verificare l’accuratezza e l’effettività dell‘origine dei prodotti, oltre a tutto il processo di tracciatura. L’obiettivo, si legge nella nota del Mipaaf, “è la codificazione di alcune tecniche radio-chimiche attraverso l’uso di radionuclidi specifici per proteggere e promuovere alimenti a valore aggiunto, ovvero attraverso la determinazione del rapporto di determinati isotopi in elementi come idrogeno, ossigeno e carbonio e la misura della concentrazione di questi elementi in un campione; questo per poter ottenere un’impronta digitale unica funzionale ad indicare il luogo di origine del prodotto esaminato“.

 

[ Fonte: ANSA ]