Val Badia: vanno a cene e a feste ma sono in quarantena

In Val Badia, zona del Trentino Alto Adige, una famiglia viola la quarantena nonostante il figlio sia positivo. Ora sono in 40 in isolamento.

Val Badia: vanno a cene e a feste ma sono in quarantena

Sappiatelo: se dovessimo ripiombare in un secondo lockdown, sarà per colpa di tali decisioni scellerate che vorrebbero sottintendere “ho una certa libertà nella gestione della mia vita, faccio come mi pare”, ma in realtà sono l’emblema di un’arretratezza culturale che coinvolge un po’ tutta l’Italia da Nord a Sud, dove si continuano a fare feste soprattutto tra i più giovani senza nessun rispetto del distanziamento sociale. In questi casi, ci sarebbe da prendere esempio dalla Thailandia, Paese in cui si registra un basso numero di contagi e di morti. Due i fattori vincenti: la cultura thailandese che rispetto a quella europea non prevede baci e abbracci, va be’ un po’ triste direte; il ricorso rapido alle mascherine (e almeno su questo potevamo impegnarci). Ma torniamo in Italia, dove accade che a Val Badia, in Trentino Alto Adige, un’allegra famigliola ha deciso di violare la quarantena imposta per il figlio, 24 anni, positivo al Coronavirus dallo scorso 10 luglio.

Il ragazzo, proprio nel giorno in cui ha ricevuto l’esito del tampone, ha deciso di andare comunque al lavoro e poi all’happy hour con gli amici. Il giorno dopo il giovane ha partecipato a una festa di laurea in un rifugio a Corvara.  E nei giorni successivi è stato avvistato in diversi locali pubblici della valle. Come se non bastasse, a porre il sigillo sulla stoltezza umana è stata la testimonianza di alcuni avventori che hanno dichiarato di aver visto il 24enne sempre senza mascherina chirurgica nei locali. Al contempo, i genitori – che non sono positivi al tampone, ma avrebbero in ogni caso dovuto rispettare le prescrizioni restrittive – hanno continuato le rispettive attività in una falegnameria e in una struttura ricettiva.

Intanto aumentano i contagi a livello nazionale soprattutto tra i giovani. E’ l’effetto movida, tant’è che il direttore dell’istituto Spallanzani a Roma in un post su Facebook ha dovuto appellarsi ai ragazzi scrivendo: “Molti amici mi chiedono di fare un appello ai giovani. Lo faccio più che volentieri, considerando che l’età media dei contagiati si è abbassata. Carissimi giovani, dimostrate di essere la parte migliore di questa società: mai più assembramenti, vi prego!”.

Fonte: [GiornaleTrentino]