Vinitaly: siamo maliziosi se il padiglione del Lazio ci ricorda la fellatio?

Alla vigilia del Vinitaly "Taste the wine: feel-Lazio" è la scritta che campeggia sul padiglione della Regione. L'assonanza lampante con "fellatio" solleva l'ironia social (e la nostra).

Vinitaly: siamo maliziosi se il padiglione del Lazio ci ricorda la fellatio?

Fellatio. Anzi no. Volevo dire “Taste the wine: feel-Lazio”. Un nome del piffero? O il frutto di un genio colto e perdutamente malizioso incaricato di trovare il claim del padiglione del Lazio al Vinitaly? Ad una manciata di ore dall’inizio della fiera il dubbio lo solleva il giornalista e wine author (per stare in tema anglofono) Andrea Gori con della sana ironia social. Potevamo sottrarci ad una breve e lucida analisi del fatto? Giammai.

Insomma, a Verona tutto è pronto per l’inaugurazione della 54 esima edizione del salone internazionale dei vini e distillati. Le bolle sono in fresca, e la voglia di ritrovarsi dopo lo stop causa pandemia è tanta. A proposito di voglia. Le novità più interessanti dal mondo enologico ve le racconteremo da domani. Per ora desideriamo fantasticare sul “processo creativo” che può aver partorito il claim del padiglione fieristico della Regione Lazio al Vinitaly.

Vinitaly se Feel-Lazio ricorda fellatio ironia social sul claim del padiglione della Regione_

Sta di fatto che sulla struttura che ospiterà il meglio dal panorama vitivinicolo regionale campeggi la scritta “Taste the wine: feel Lazio”. Non so voi, ma io più lo ripeto ad alta voce, più il velato inno al coito orale mi appare sostanziale. Uno slancio nostalgico e mi tornano in mente quei giochetti scemi delle medie. Ricordate? “Ripeti velocemente ovolollo” o “entro Reggio, esco-Reggio”.  Grasse risate. E ora (da professionisti adulti) eccoci a Feel-Lazio. Però è innegabile che l’assonanza con “fellatio” si fa sentire.

Qui non resta che avanzare due ipotesi. La prima: siamo degli incurabili maliziosi di quelli che mia nonna in Veneto direbbe “te si sempre a pensar male tosa“. Si tratterebbe dunque di un abbaglio e quel claim (o slogan? boh) si rivolge semplicemente al pubblico internazionale di Vinitaly invitandolo a godere dei sapori del Lazio nella maniera più innocente. Altamente probabile, eh. Tuttavia poco divertente e dunque la scartiamo.

La seconda, quella che ci stuzzica di più il palato – ho detto pa-la-to – è che quelli che hanno progettato l’immagine del padiglione Lazio – chiunque essi siano – possiedano precisamente l’umorismo che piace. Colto, non volgare, piacevolmente condito da allusioni sessuali in latino. Insomma dei moderni Catullo, ma con l’abbonamento a Only Fans.

Questa ipotesi sta in piedi se ci pensiamo. Chiunque ne sappia due acche di marketing saprà che dietro ad ogni claim (o slogan? o pay-off? boh) c’è un significato. In questo caso il riferimento è all’effetto del nettare che sgorga dalle soleggiate vigne del Lazio capaci di risvegliare gli istinti più reconditi. Me lo immagino il nostro Catullo che dice: “mo ce famo riconoscere”. Ed ecco: “Taste the wine: feel-Lazio”. Assapora il vino: senti-il-Lazio. Per la serie: “mo ti faccio sentire la presenza”.