Banane: cosa c’è (ancora) dietro il casco giallo che compriamo

Il mercato pressoché oligopolista delle banane è, ancora oggi, pieno di punti oscuri e sfruttamento. Il reportage di un giovane videomaker fa luce sul casco giallo che compriamo con indifferenza.

Banane: cosa c’è (ancora) dietro il casco giallo che compriamo

Sai davvero cosa c’è “Dietro il Bollino Blu”? Recita il sito delle celeberrime banane Chiquita quando si arriva alla pagina sulla sostenibilità. La verità è che forse non sappiamo proprio tutto, né sul più celebre bollino dell’ortofrutta né sul mercato internazionale delle banane. Un mercato che, come spesso avviene per i prodotti che vengono importati in grande quantità dall’America Centrale e del Sud, presenta più di un’ombra. Caffè, cacao e anche frutta esotica: prodotti per cui i temi dello sfruttamento dei campi e dei diritti dei lavoratori si fanno sempre più stringenti, anche se non abbastanza. Se volete saperne di più sul mercato delle banane vi consigliamo il bel reportage del giovane filmaker Daniele Puggioni.

Realizzato al computer di casa, mettendo insieme materiali d’archivio, ricerche e testimonianze d’attualità, “Come la banana ha cambiato il mondo” è un interessante spaccato sul mondo dei lavoratori ortofrutticoli dell’America Centrale, in particolare nel settore delle banane, dominato per oltre il 50% da tre aziende: Chiquita, Dole e Del Monte. Una storia, quella della coltivazione delle banane in Centro America, fatta di sfruttamento e malgoverno. Di pesticidi lanciati dagli aerei sui campi e sui lavoratori. Di storie di uomini, donne e bambini distrutti (e mai risarciti, con lunghissimi processi ancora in corso) dalle conseguenze del Nemagon, un pericolosissimo fitofarmaco molto utilizzato nelle coltivazioni di banane.

Una storia di sindacalisti uccisi e minacciati e di governi che si voltano troppo spesso dall’altra parte: nessuno dei casi denunciati dal 2015 a oggi, dice un sindacalista onduregno intervistato nel reportage, è stato mai risolto. La situazione, in paesi in cui la popolazione è totalmente dipendente dal lavoro offerto da queste grandi imprese, non è cambiata di molto negli anni, come testimonia anche il giornalista italiano che vive in Nicaragua intervistato da Puggioni.

La Chiquita, a onor del vero, negli ultimi anni ha provato a cambiare registro (molto più di quanto non faccia, ad esempio, la Dole, che ancora compare negli elenchi delle peggiori multinazionali del mondo in tema di Corporate Social Responsability). Ma la svolta verso un commercio davvero etico e solidale è ancora lontana: fatti piuttosto noti, a dire il vero, ma che ogni tanto fa bene raccogliere e riascoltare.

Non sono moltissime le 637 visualizzazioni che a oggi ha raggiunto il video del giovane filmaker: confidiamo siano molte di più a breve in modo che tutti, la prossima volta che sbucceremo una banana, potremo farlo in modo più consapevole.