Girl dinner: luci e ombre del trend di Tiktok

Girl dinner è il trend di TiKTok dello snack senza cottura. Analizziamo luci e ombre, dalla liberazione femminile ai disturbi alimentari.

Girl dinner: luci e ombre del trend di Tiktok

Siamo nel 2023 ma la domanda resta la stessa: cosa dovrebbe mangiare una ragazza? Dai precetti biblici ai manuali di bon ton degli anni ‘50, la volontà di controllare l’alimentazione femminile (e dunque il corpo e le sue destinazioni) non è una novità. Ma siccome, ribadisco, siamo nel 2023 la risposta ce la dà TikTok. Il trend del momento è “Girl dinner”: snack o pasto per unə assemblato al momento senza cottura, assecondando il piacere più che la dieta. In altre parole, la cena senza sbatti.

La girl dinner appartiene alle ragazze o donne lavoratrici, non per forza ma tendenzialmente single, esentate dal confinamento in cucina. Soprattutto libere di mangiare (o non mangiare) come preferiscono senza che fidanzati, nutrizionisti o personal trainer puntino il dito. Anche stavolta il patriarcato è stato sconfitto. Ma è proprio così? Come spesso accade parlando di TikTok, il trend ha luci e ombre.

Da una parte ci sono rivendicazione della figura femminile, rifiuto o capovolgimento dei ruoli, piacere fine a se stesso. Dall’altra, per sua stessa natura il trend impone la creazione di nuovi modelli sfociando nella malnutrizione e nel vero e proprio disturbo alimentare. C’è da gioire, preoccuparsi oppure lasciar vivere (e mangiare)?

Analizziamo insieme il fenomeno partendo da cos’è e come nasce, perché “libera” le donne e quali sono i suoi lati oscuri. E alla fine una richiesta sempre inascoltata: lasciateci mangiare in pace, girls boys et al, senza le solite etichette.

Girl dinner: cos’è e come nasce

Il tagliere di antipasti è un’icona a sé stante, dentro e fuori dai social. Dalle mezze levantine alle tapas spagnole, fino ai charcuterie board di Pinterest e, più recentemente, i butter board di TikTok. La differenza principale tra questi e la girl dinner sta nella quantità e nella destinazione. I classici antipasti da condividere ridimensionati a una porzione diventano nuovo trend alimentare. In questo caso uno spuntino da assemblare per donne indipendenti senza sbatti di cucinare e (apparentemente) senza pare mentali su dieta, macros e forma fisica.

Il concetto di girl dinner viene sdoganato per la prima volta da un video di Olivia Maher, 28 anni di Los Angeles. “Questa è la mia cena” dice mostrando pane, uva e formaggio sul tavolo. Poi la dichiarazione: “Io la chiamo girl dinner, o cena contadina medievale”. In pochi secondi si scatena un fenomeno da più di 30 milioni di visualizzazioni. Con tanto di ricette, newsletter, articoli e quiz correlati.

Perché “libera” le donne

La girl dinner ci comunica: scordatevi l’angelo del focolare. Qui si studia, si lavora tutto il giorno e la sera non c’è tempo e voglia di mettersi ai fornelli. Scordatevi anche l’ortoressia  alimentare che la società impone, tipo stai attenta alle calorie, i carboidrati la sera no e via dicendo. Infine ci dice che sì, rimani pienamente girl o woman anche se hai solo voglia di sbracarti sul divano con panino e bicchiere di vino. Esattamente come il maschio stereotipato che apre un pacchetto di patatine e la chiama cena.

Ci sono almeno due analisi che mi hanno colpito sull’argomento. Una come al solito arriva direttamente dal TikTok divulgativo o “virtuoso” se volete. Il video di Seema Rao, storica dell’arte di Cleveland, snocciola in un minuto l’evoluzione dei canoni di bellezza e femminilità. Anni ‘50: il posto della donna è in cucina. Anni ‘60-‘70: la donna lavora e cucina, principalmente per l’uomo. Anni ‘80-‘90: la donna studia, lavora, cucina ed è sexy (vedi: magra). Oggi, secondo Rao, il canone è auto-definito. E allora ben venga la girl dinner, il “pride” della donna che non cucina dimostrando di essere forte e indipendente.

La seconda analisi arriva dal libro “Nelle mani delle donne” di Maria Giuseppina Muzzarelli, storica del Medioevo e docente di ruolo all’Università di Bologna. In particolare, i capitoli dedicati al latte e al vino evidenziano quanto il corpo femminile sia e sia stato controllato con la scusa di proteggerlo e preservarlo, e designato a piacimento dello sguardo e volere maschile a cui storicamente è dovuto sottostare. In questo senso la girl dinner rilassata senza rendere conto a nessuno tranne che a se stesse rappresenta una sorta di liberazione: dalla riduzione a mero veicolo di nutrimento e cura, dal male gaze, dai modelli di perfezione.

I lati oscuri della girl dinner

ciotola piena di ghiaccio

Con TikTok la degenerazione è dietro l’angolo, o meglio al prossimo scroll. Così succede che l’algoritmo inizia subito a propinare girl dinner a manetta, e dall’istante in cui la app viene scaricata si è letteralmente bombardati di contenuti. L’alienante This is my meal, I call it girl dinner risuona in un video dopo l’altro in cui, a ben vedere, il pane e formaggio dell’originale non compaiono tanto spesso.

Infatti, se è vero che alcuni nutrizionisti approvano posto che ci sia completezza a livello nutrizionale (carboidrati, grassi, proteine, vitamine), la realtà di ciò che viene definita girl dinner è molto diversa. Tutto su TikTok diventa girl dinner: il pacco maxi di patatine, il gelato in vaschetta, i soft drinks pieni di zucchero. Esempi di malnutrizione che in alcuni casi possono nascondere binge eating, che per chi non lo sapesse è il disordine alimentare più diffuso.

E non mancano contenuti inquietanti in cui il trend diventa una challenge per non mangiare. Girl dinner è un bicchiere d’acqua, una ciotola di ghiaccio, un pacchetto di sigarette, addirittura un workout. Non sia mai che introduciamo calorie, bruciamole direttamente. Diversi esperti sostengono che il trend sia problematico, promuova standard irraggiungibili, inneggi ai disturbi alimentari. E in effetti per tanti, troppi casi non possiamo che concordare.

Lasciateci mangiare in pace

Alla fine della fiera, sembrerebbe che liberare la donna significhi farla uscire da una gabbia per accompagnarla in un’altra. In parte è vero, però quando le premesse per una vera autodeterminazione ci sono, e che diamine, proviamoci a non farla degenerare. Il problema non è tanto la girl dinner, quanto la sua proliferazione sui social. È così che i modelli si fanno tali, distorcendo e manipolando un messaggio che nella sostanza era partito bene.

Anzi, un piccolo appunto c’è: perché girl dinner? Si deve essere femmina per uno spuntino senza pensieri? Please don’t misgender my meal, perché se c’è una cosa universale senza sesso è proprio il cibo, e universale dovrebbe essere pure il diritto ad avercelo. Piuttosto allora promuoviamo la schwa dinner, mangiate e bevetene tutti senza schemi mentali, imposizioni e preconcetti.

Lasciateci liberə di mangiare in pace. Perché, ricordiamocelo, non si può sconfiggere il patriarcato e al tempo stesso alimentare l’algoritmo.