Come ha fatto l’Italia a diventare il Paese più sano del mondo

Nonostante la disoccupazione giovanile e un debito pubblico altissimo l'Italia è il Paese più sano del mondo secondo il Global Healt Index di Bloomberg

Come ha fatto l’Italia a diventare il Paese più sano del mondo

Basta con i soliti cliché sull’Italia come luogo più bello del mondo, terra di sole, di mare e posti da favola! Da oggi l’Italia è molto di più! E’ infatti è il Paese più sano al mondo, e questo grazie soprattutto, bisogna dirlo,  ai benefici della dieta mediterranea.

Questo è ciò che ha stabilito l’agenzia di stampa americana Bloomberg attraverso il “Global Health Index”, che ha pensato di  valutare  salute, tipo di alimentazione e aspettativa di vita di 163 Paesi.

In Italia, scrive Bloomberg, un bambino appena venuto alla luce può contare su un’aspettativa di vita pari circa a 80 anni, mentre a 2.800 miglia più a Sud, nella Sierra Leone, lo stesso bambino difficilmente supererà i 52 anni.

Sani, anzi sanissimi,  gli italiani, nonostante un tasso di disoccupazione giovanile che sfiora il 40% e un debito pubblico altissimo.

Ma a parte queste quisquilie, gli italiani possono vantare una migliore salute rispetto, per esempio, a inglesi, americani, e canadesi, afflitti in media da problemi di alta pressione, livelli elevati di colesterolo, malnutrizione e abuso di tabacco.

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Un primato, per l’Italia, dovuto in larga parte alla dieta mediterranea, un tipo di alimentazione a base di frutta e verdura fresche, pesce, carni magre e che prevede un largo consumo di olio di oliva.

Mentre molti Paesi anglosassoni scontano invece  il loro benessere con una maggiore percentuale di obesi o di persone comunque in sovrappeso.

Gli Stati Uniti, per esempio, hanno fatto registrare un “grado di salute” di 73,05 su una scala di 100 –contro il 93,11 dell’Italia– posizionandosi solo al 34mo posto, con una percentuale di persone in sovrappeso pari al 67,3 per cento.

Nel 2015 l’Italia era seconda dopo Singapore, quest’anno, nella classifica di Bloomberg, precede Islanda, Svizzera, Singapore e Australia.

[Crediti | Link: Bloomberg]