La perdita di biodiversità è (anche) un danno economico

La diffusione di specie aliene invasive minaccia la biodiversità e danneggia l'agricoltura: uno studio su Nature stima perdite economiche globali per milioni di miliardi.

La perdita di biodiversità è (anche) un danno economico

La diffusione di specie invasive comporta perdita di biodiversità e ingenti perdite economiche, sia in termini di mancati guadagni che di soldi spesi per affrontarli: parliamo di cifre ingenti a livello globale, negli ultimi decenni quasi 1.300 trilioni di dollari (mille trilioni, o un milione di miliardi se preferite), per un costo medio di quasi 27 miliardi all’anno, e un picco che potrebbe aver raggiunto i 162 miliardi nei tempi più recenti. Lo riporta uno studio appena pubblicato su Nature.

La perdita di biodiversità non è solo un sintomo del cambiamento climatico; non è solo il dramma di forme di vita che se ne vanno per sempre; non è solo il rimpianto etico ed estetico di fronte a un paesaggio sempre più piatto e uniforme; non è solo, soprattutto, il pallino di quattro gastrofissati decadenti che si lamentano perché non si trova più la melarancia bitorzoluta di Panecuocolo o il gamberetto a pois del Fiume Arancione. È anche un danno per l’economia. Sembra superfluo dirlo, sembra soprattutto meschino, come se i precedenti motivi non fossero abbastanza preoccupanti. Ma purtroppo molti ci sentono solo da un lato, quello vicino al portafogli: e allora sarà bene ribadirlo.

Le specie aliene – anche dette alloctone o esotiche – sono piante e animali di provenienza esterna rispetto a un territorio, e quindi non integrati all’interno di un ecosistema: questo comporta che ad esempio non hanno predatori naturali, o comunque rappresentano uno sconvolgimento perché l’ambiente naturale di un luogo non ha difese. Spesso danneggiano la fauna e la flora del luogo, provocando danni all’agricoltura e anche estinzioni di specie e varietà locali.

Ecco come lo studio introduce la questione: “Le invasioni biologiche sono responsabili di una sostanziale diminuzione della biodiversità, nonché di elevate perdite economiche per la società e delle spese monetarie associate alla gestione di queste invasioni. Il database InvaCost ha consentito la generazione di una sintesi affidabile, completa, standardizzata e facilmente aggiornabile dei costi monetari delle invasioni biologiche in tutto il mondo. Abbiamo scoperto che i costi totali dichiarati delle invasioni hanno raggiunto almeno $ 1.288 trilioni negli ultimi decenni (1970-2017), con un costo medio annuo di $ 26,8 miliardi. Inoltre, stimiamo che il costo medio annuo potrebbe aver raggiunto i 162,7 miliardi di dollari nel 2017. Questi costi rimangono fortemente sottostimati e non mostrano alcun segno di rallentamento, mostrando un consistente aumento di tre volte per decennio. Dimostriamo che i costi documentati sono ampiamente distribuiti e presentano forti divari a scala regionale e tassonomica, con i costi dei danni che sono un ordine di grandezza superiore alle spese di gestione”.