Cosa significa fare un caffè sostenibile, oggi

L'evoluzione del caffè passa dalla sostenibilità: ecco il Report 2024 de Le Piantagioni del Caffè. Un esempio di come, anche in tempi di recessione, la filiera del caffè possa avere un impatto positivo su società e ambiente. .

Cosa significa fare un caffè sostenibile, oggi
In collaborazione con: Le Piantagioni del caffè

Il mondo del caffè sta attraversando un periodo di grandi e repentini cambiamenti, che andranno ad influenzare profondamente il settore su tutti i livelli: dall’utente finale, che a fronte di inflazione e rincari sulla tazzina che portano i prezzi dell’industria e dell’artigianato sulle stesse cifre, si trova in una posizione inedita -soprattutto per l’Italia- rivedendo le proprie abitudini di consumo, fino a risalire tutta la filiera con effetti dirompenti.

Una situazione in cui Le Piantagioni del Caffè, torrefazione specialty di Livorno, ha percepito un’opportunità di cambiamento positivo, che ha ispirato un lavoro iniziato un anno fa che concretizza con il Report di Sostenibilità presentato durante l’ultima edizione di HOST, fiera internazionale dedicata al mondo della ristorazione e dell’accoglienza.

Un documento importante, che rappresenta l’incarnazione del nuovo claim aziendale “Awareness for Change”. Iacopo Bargoni, Amministratore Delegato, ha spiegato che l’azienda crede che “la consapevolezza riguardo il mondo del caffè possa essere strumento di evoluzione collettiva” e che “ogni scelta, anche quella di un caffè, può generare impatto“.

Il Report Sostenibilità 2024 de Le Piantagioni del Caffè

arabica caffè pianta

Il Report di Sostenibilità 2024 è stato redatto su base volontaria, seguendo gli standard dell’EFRAG VSME (Voluntary Sustainability Reporting Standards for non-listes SMEs), e raccoglie “dati, azioni e obiettivi concreti legati ai tre pilastri ESG — ambiente, sociale e stile di direzione”. Come affermato da Prunella Meschini, Responsabile Sviluppo Sostenibile ed R&S, “per noi qualità significa molto più del gusto in tazza: è il risultato di scelte giuste a ogni livello della filiera”.

Sul fronte sociale, il Report evidenzia l’attenzione dell’azienda verso i propri dipendenti e la catena del valore: la forza lavoro è composta da 16 lavoratori, “tutti a tempo indeterminato”, con una significativa “presenza femminile in ruoli chiave quali sostenibilità, ricerca e sviluppo, acquisti e coordinamento commerciale”. Esempi significativi si trovano nel consiglio d’amministrazione, formato al 50% da donne. E sappiamo quanto sia raro.

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Fondamentale è l’impegno concreto verso la retribuzione equa, riconoscendo complessivamente il 9,63% medio in più in termini retributivi rispetto a quanto previsto dal CCNL di riferimento per ogni livello di inquadramento, così come quello verso la crescita professionale, con 932 ore di formazione erogate ai dipendenti nel 2024, con una media di 100,80 ore/donna e 38,91 ore/uomo, registrando anche “zero infortuni nel 2024”.

L’impegno sociale non può che estendersi anche alla filiera di approvvigionamento di caffè verde: nel 2024, più del 50% del caffè utilizzato (350.776 kg su 699.974,83 kg) è “tracciabile fino al produttore“, una percentuale che sale all’ 88% per il caffè a marchio Le Piantagioni del Caffè. Un valore essenziale per “conoscere da vicino chi coltiva il nostro caffè” e “condividere insieme progetti di miglioramento, anche ambientali”, sottolinea il report.

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Per quanto riguarda l’ambiente, l’azienda ha avviato un percorso strutturato per la misurazione del proprio impatto: il calcolo volontario delle emissioni climalteranti (GHG) ha evidenziato emissioni complessive iniziali di 104.23 tonnellate di CO2 e, grazie ad azioni di mitigazione, come l’acquisto di gas naturale con compensazione, l’autoconsumo da impianto fotovoltaico e l’acquisto di energia elettrica con Garanzia di Origine 100% rinnovabile, l’emissione residua è scesa a 67.37 tonnellate, impegnandosi anche nella tutela della biodiversità, ad esempio acquistando caffè in Direct Trade coltivato nel rispetto di “pratiche agricole rigenerative”.

Il report non vuole però essere un punto di arrivo, ma un’ulteriore evoluzione, come sottolineato da Bargoni: “la sostenibilità non è un obiettivo finale, ma un processo continuo“. Un processo che si rivelerà sempre più necessario per permettere al settore del caffè di sfruttare l’incertezza attuale per trovare una nuova identità.