Giornata Internazionale del caffè: perché si celebra il 1° ottobre

Come è nata la Giornata Internazionale del caffè, che celebra la bevanda più amata al mondo il primo ottobre, e qual è il suo significato.

Giornata Internazionale del caffè: perché si celebra il 1° ottobre

Il caffè è un piacere (come diceva Nino Manfredi in un famoso slogan degli Anni Ottanta), ma non si limita a questo. Il caffè ha un ruolo sociale e culturale ben preciso nella società non solo nostra, ma di tutto il mondo. È rito, è momento di condivisione che cambia e muta a seconda delle società e delle tradizioni di ciascun paese, comunità, famiglia. Il caffè è il buongiorno del mattino, il fine pasto, la coccola quotidiana, il dopo cena. È un espresso napoletano bevuto al bar, in piedi, o un caffè filtro degustato con la calma che richiede la sua preparazione. È una moka di ricordi, una cialda dei tempi moderni, uno specialty unico e ricercato; è ingrediente di dolci, di piatti, di cocktail. Il caffè celebra la vita, frenetica o rassicurante che sia e ha, anche lui, un giorno speciale in cui viene festeggiato in tutto il mondo.

Quando e perché si celebra

La giornata Internazionale del caffè è il 1° ottobre e si celebra dal 2015, da quando venne promossa e vissuta all’interno di Expo Milano. A stabilirne il lancio, un anno prima, fu l’Organizzazione Internazionale del caffè, anche se nel corso del XX e del XXI secolo ci sono stati diversi eventi che possono essere collegati a questa ricorrenza. Il 1° ottobre del 1983 la All Japan Coffee Association organizzò un grande evento legato al caffè, mentre negli Usa la Giornata nazionale del caffè fu istituita già nel 2005. E se dal 2006 l’Indonesia festeggia questa bevanda il 17 agosto, il 3 ottobre 2009 il Southern Food and Beverage Museum di New Orleans istituì una Giornata internazionale del caffè per promuovere il primo Festival del caffè cittadino.

Cos’è lo Specialty Coffee Cos’è lo Specialty Coffee

Il piacere del caffè è qualcosa che accomuna le persone in ogni parte del globo, anche se questo viene realizzato con strumenti (e riti) spesso molto diversi. È indubbiamente una tra le bevande più apprezzate e conosciute al mondo, e celebrarlo con una festa è un modo per porre l’attenzione sulla cultura di questo prodotto, sulla sua produzione e sul suo consumo, ma anche un pretesto per approfondirne la conoscenza e, perché no, per provare a prepararlo (o gustarlo) in modo differente dal solito. Intanto è bello poter scegliere quale miscela utilizzare, ottenuta da specie botaniche diverse, Arabica o Robusta: la prima è la più pregiata e viene coltivata ad alta quota dove la maturazione dei frutti avviene a temperature più moderate; chiedere o scegliere cosa si beve dovrebbe essere il primo passo verso un consumo più consapevole. Scelta la miscela ci si può sbizzarrire con i metodi: dal french press all’orientale, dal cold brew al filtro non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Cos’è l’Organizzazione Internazionale Caffè

L’International Coffee Organization (Ico) è la principale Organizzazione intergovernativa per il caffè ed è stata istituita nel 1963 a Londra (dove ha la sede) con il beneplacito delle Nazioni Unite. L’Ico riunisce paesi produttori e consumatori cercando di lavorare attraverso la cooperazione internazionale: ne fanno parte 77 membri di cui 45 esportatori e 32 importatori che rappresentato più del 97% della produzione mondiale di caffè e l’80% del suo consumo. Lavorare per uno sviluppo sostenibile dell’economia mondiale del caffè, avviare progetti di sviluppo legati alla commercializzazione, promuovere il miglioramento della qualità del caffè e lavorare anche a stretto contatto con l’industria per garantire trasparenza di mercato e sicurezza alimentare sono alcuni dei compiti principali di questa organizzazione.

Il consumo di caffè in Italia e nel mondo

La stima diffusa la scorsa primavere da Sca Italy, associazione di categoria che supporta la filiera del caffè, è chiara: nel mondo, l’Italia è il settimo Paese nella scala dei consumi con 5,2 milioni di sacchi annui e 95 milioni di tazzine di caffè ossia in media 1,6 per italiano. A questo va aggiunto che l’esportazione di caffè torrefatto dall’Italia, lo scorso anno, è aumentata del 12,9% e che nel mondo, ogni giorno, si consumano 3,1 miliardi di tazze di caffè, numero che arriverà probabilmente a 3,8 entro il 2030.

E se parliamo di consumo pro capite giornaliero sono normalmente i Paesi del Nord Europa quelli con i valori più alti: 4,4 tazzine per la Finlandia, 3,2 per la Svezia, 2,6 per la Norvegia; nell’Ue il consumo domestico rappresenta il 79% del totale, dato che in Italia si attesta all’82%.