La legalizzazione della cannabis potrebbe diminuire il consumo di alcolici

In molti Stati Usa dove si è legalizzata la cannabis è calato il consumo di alcolici, anche se non tutti gli studi sembrano essere concordi.

La legalizzazione della cannabis potrebbe diminuire il consumo di alcolici

C’è una correlazione tra la legalizzazione della cannabis e il consumo di alcol? E se sì, in quale direzione va? Se lo stanno chiedendo in molti negli Stati Uniti, dove ormai 21 stati hanno aperto al consumo di cannabis per qualsiasi uso, sia esso medico o ricreativo.

D’altronde potrebbe anche sembrare ai più una cosa superata, ma c’è ancora (pure ai piani alti) chi afferma con convinzione che il consumo di cannabis sia la porta d’ingresso per la dipendenza da droghe pesanti.

Il consumo di alcol in Italia

 

Chi sostiene questa tesi forse non tiene conto – come fanno tanti di noi – che il nemico numero uno, quando si parla di dipendenze, rimane comunque l’alcol. Accessibile, legale e dannoso. I dati dell’ISTAT indicano che il 75% degli italiani consuma alcool (l’87% degli uomini e il 63% delle donne).

Gli Italiani bevono il primo bicchiere sempre prima: oggi succede quando ancora dovrebbero giocare con le bambole, tra gli 11 e i 12 anni. È l’età più bassa dell’intera Unione Europea, dove la media è di 14 anni e mezzo. Sono oltre 3 milioni i bevitori a rischio ed 1 milione gli alcolisti; 817.000 giovani di età inferiore ai 17 anni hanno consumato nel 2000 bevande alcoliche e circa 400.000 bevono in modo problematico. 
Insomma, altro che cannabis.

Cannabis e Alcol: l’impatto della legalizzazione sui giovani

cannabis

Se c’è un Paese dove l’alcol rimane un problema (1 decesso su 5 di persone di età compresa tra 20 e 49 anni è attribuibile al consumo eccessivo di alcol, secondo un recente studio pubblicatosu JAMA Network Open), ma dove l’industria degli alcolici mostra evidenti segni di crisi, quelli sono proprio gli Stati Uniti. E se a fare la differenza fosse stata proprio la legalizzazione della cannabis? Sono diversi gli studi che lo ipotizzano. Dopo che la marijuana è stata legalizzata in molti stati degli Usa, la vendita media di vino è diminuita del 16,2%, mentre la birra è scesa del 13,8%.

Rispetto alle sigarette e alla birra, le vendite di cannabis su base annua negli Stati Uniti sono comunque piuttosto ridotte. Tuttavia, il Marijuana Business Daily stima che la domanda totale di cannabis ricreativa negli Stati Uniti, compreso il mercato nero, sia pari a circa 50 miliardi di dollari. Se il governo degli Stati Uniti legalizzasse la cannabis in tutto il paese, probabilmente, le vendite potrebbero superare quelle delle sigarette, per poi competere anche con la birra, che rappresenta a oggi la più grande categoria di alcolici in termini di vendite complessive.

Attualmente, le posizioni sull’effetto della legalizzazione della cannabis sulle vendite di alcolici sono ancora oggetto di dibattito. Ma è un fatto che alcuni studi evidenziano un deciso calo delle vendite di alcolici negli Stati che hanno legalizzato la cannabis, anche se in altri non si assiste a un trend significativo in questo senso.

Le posizioni ufficiali

Il mercato degli alcolici non sembra – almeno ufficialmente – temere troppo la legalizzazione della cannabis, anche se i dati spesso dicono il contrario. Il 12 luglio 2018, il Wine & Spirits Wholesalers of America (che rappresenta il livello all’ingrosso del settore vinicolo statunitense) ha annunciato di essere a favore della legalizzazione della cannabis negli Stati che si sono impegnati a regolamentare la categoria, esortando il governo a creare una regolamentazione federale simile a quella dell’industria degli alcolici.

Di recente, una ricerca dell’Università di Pittsburgh ha apparentemente affermato l’esatto contrario di quello che i dati hanno tendenzialmente evidenziato fino a ora: secondo questa ricerca, la cannabis legalizzata ha influito sull’uso di altre sostanze, come l’alcol, aumentandolo di circa 1,2 punti percentuali nel primo anno dopo la legalizzazione della cannabis ricreativa. Ma, attenzione, sempre secondo la ricerca di Pittsburgh, dopo un po’ si è assistito a un’inversione di tendenza, con una diminuzione generale nei consumi dell’alcol negli anni successivi. Tanto più che – prosegue la ricerca – l’aumento dei consumi alcolici era guidato dagli adulti, mentre per tutti gli altri gruppi d’età – quelli a cui il mercato della cannabis legale si rivolge in maniera più naturale, essendo dei “nativi-legalizzati” – non si evidenziava nessun aumento significativo del consumo di alcol.

Il segreto, come in parte suggerisce anche la ricerca di Pittsburgh, potrebbe stare nella regolamentazione e – soprattutto – nella corretta comunicazione. Nel proibizionismo, sembra proprio di no.