Margarita: 3 cocktail diversi con le ricette di La Punta

Il Margarita cocktail in tre versioni: classico, Tommy's Margarita e Paloma. La ricetta e il video, con Cristian Bugiada del cocktail bar La Punta di Roma.

Margarita: 3 cocktail diversi con le ricette di La Punta

La Tequila non ha più segreti: Cristian Bugiada, fondatore di La Punta, locale di riferimento per gli amanti dei distillati d’agave, ci prepara il Margarita cocktail in tre versioni: Margarita classico , Tommy’s Margarita e Paloma.

Avete presente quando dite: “Basta, mollo tutto e mi apro un bar in Messico!“? Cristian Bugiada e Roberto Artusio l’hanno fatto davvero. Più o meno. Invece di rimanere negli Estados Unidos Mexicanos, il duo di bartender ha studiato per anni territorio, piante, ingredienti e processi chimici e ha infuso tutta questa ricerca e conoscenza in un locale nel cuore di Roma: La Punta Expendio de Agave con Cocina. Per amici e simpatizzanti semplicemente La Punta.

A Trastevere, al numero 8 di via di Santa Cecilia, aprendo la porta del locale – nato dalla collaborazione tra The Jerry Thomas Project Speakeasy e Freni e Frizioni -, si entra letteralmente in Messico: luci colorate sul soffitto, maschere da luchador alle pareti, cuori sacri, teschi e tante piccole piante di agave stilizzate a ricoprire il bancone lucido.

Già, proprio lei, l’agave, pianta succulenta da cui vengono distillati sia il mezcal che la tequila. Amatissima per la sua nota morbida ed elegante, la tequila è alla base di uno dei drink più popolari al mondo: il Margarita. Cristian Bugiada (che, insieme al collega Artusio è, dal 2018, l’unico Embajador del mezcal certificato in Italia) ci ha preparato tre varianti di questo cocktail: la ricetta classica, il Tommy’s Margarita e il Paloma.

MARGARITA

  • 50 ml di tequila
  • 30 ml di orange brandy
  • 25 ml di succo di lime fresco
  • sale per la crusta
  • da servire in una coppetta

Drink nato alla fine degli anni ’30, le sue origini sono ancora misteriose: “Ci sono ricette risalenti al 1938” ci ha detto Bugiada, proseguendo “provenienti da un bar tra Tijuana e Rosarito: pare sia nato dalle mani di Carlos Herrera. Altre documentazioni invece lo riportano a metà degli anni ’40, al Kentucky bar della città di Chihuahua, dove, ancora oggi, c’è una targa che dice che lì è stato servito il primo Margarita nel 1944.”

La ricetta del Margarita proposta da La Punta è quella classica: 50 ml di tequila Blanco, 30 ml di orange brandy e 25 ml di succo di lime fresco. La presentazione finale è fondamentale: rigorosamente in coppetta, con crusta di sale sul bordo del bicchiere, ottenuta facendo raffreddare il vetro e poi passandolo nel sale grosso.

TOMMY’S MARGARITA

  • 50 ml di tequila
  • 30 ml di sciroppo di agave
  • 25 ml di succo di lime fresco
  • da servire in un tumbler basso con ghiaccio

Il Tommy’s Margarita (una bomba, per chi scrive forse ancora migliore dell’originale) è una variante nata a San Francisco, dalle mani di Julio Bermejo, proprietario del locale Tommy’s Restaurant and Bar: il “twist on classic” consiste nel sostituire l’orange brandy con lo sciroppo di agave, dolcificante che dà complessità al drink, lo ammorbidisce e gli fornisce una texture più interessante. Il Tommy’s Margarita viene servito in un bicchiere, un tumbler basso, con ghiaccio e senza crusta di sale.

PALOMA

  • 45 ml di tequila
  • sciroppo di agave
  • 30 ml di soda al pompelmo
  • succo di lime fresco
  • crusta di sale
  • da servire in un tumbler alto

L’ultimo drink a base di tequila proposto da Bugiada è il Paloma: “Molto popolare in Messico, meno nel resto del mondo. Qui a La Punta lo amiamo, lo proponiamo in ogni occasione, sia in pairing con il food, che come aperitivo o dopo cena, perché ha una gradazione alcolica non troppo alta. In collaborazione con un bar di Amsterdam, il Vesper Bar, abbiamo inaugurato quest’anno la giornata dedicata proprio a questo cocktail: l’International Paloma Day, che cade il 22 maggio.”

Anche qui le origini sono incerte: nato negli anni ’50, si dice sia stato creato nel bar La Capilla, nella città di Tequila. In realtà lo stesso proprietario del locale, Don Javier, ha smentito questa voce. L’unica cosa certa è che nel 1955 in Messico è entrata in commercio la prima soda al pompelmo, la Squirt, proveniente dagli Stati Uniti, divenuta molto popolare e usata per la preparazione del Paloma.Il Paloma è quindi un Margarita con top di soda al pompelmo: si serve in un tumbler alto con crusta di sale. Ed è rosa!

Buon Paloma Day a tutti!

[Foto: Valentina Ariete per Dissapore]