Terrano e Refosco: i rossi del Carso vi aspettano a Teranum 2022

In attesa di Teranum 2022, l'evento dedicato ai vini rossi del Carso, scopriamo il Terrano e il Refosco insieme alla rete di produttori Carso Kras.

Terrano e Refosco: i rossi del Carso vi aspettano a Teranum 2022

Strutture rocciose, grotte e caverne profonde anche decine di metri. Campi coltivati in zone pianeggianti che si alternano a colline con ripidi pendii terrazzati che scivolano verso il mare. Sono questi gli elementi paesaggistici che disegnano il Carso, un territorio dominato dai contrasti, dove la vite, presente da millenni, conferisce ai luoghi una forte caratterizzazione, ma dove fare la viticoltura rappresenta una sfida quotidiana con la natura.

La parte centro meridionale della provincia di Trieste che va dal margine del Carso triestino fino alla linea costiera si contraddistingue per un substrato roccioso, con terreni marnosi- arenacei (flysch eocenico) di tipo erosivo, che si differenzia sensibilmente da quello carsico. Sono stratificazioni in alternanza tra arenarie e marne, con spessori tra le due componenti variabili da pochi millimetri per le marne, a diversi centimetri per le arenarie. L’altitudine varia dal livello del mare fino ai 650 metri, con vigneti situati tra i 100 e 400 mt.

Il clima racchiude elementi di tipo mediterraneo e continentale prealpino, con venti sferzanti anche nel periodo estivo ed importanti escursioni termine. Le temperature medie sono solitamente miti e mitigate dal Mar Adriatico. È un territorio che presenta diverse problematiche: la scarsità di terra e l’abbondanza di roccia sull’altopiano, presa e trasportata dalle doline per “costruire” le vigne, mentre sul mare la necessità di terrazzare i vigneti con muretti. Ed è propro il fenomeno del Carsismo, unitamente alla ventosità costate, a causare spesso problematiche legate alla scarsità idrica.

Il Carso stato a lungo oscurato enologicamente dal Friuli Venezia-Giulia, ma negli anni l’unicità del territorio ha saputo farsi spazio nel panorama regionale e non solo. E se l’elemento trainante può essere attribuito alla rivoluzione culturale dai vini bianchi macerati della zona, questi riflettori sono stati il giusto volano per mettere in luce le diverse espressioni enoiche locali, come ad esempio Terrani e Refoschi, le identità a bacca rossa più rappresentative del Carso.

Terrano

Terrano e Refosco: i rossi del Carso

È senza dubbio l’espressione culturale più identitaria del territorio. Conosciuto anche come Terrano del Carso o Terrano d’Istria – o semplicemente Teran come lo chiamano i triestini, istriani e dalmati – appartiene alla famiglia del Refoschi, vitigni che storicamente hanno trovato il loro habitat sulle colline del Carso.

Ha una storia antica, sebbene le sue origini siamo ancora avvolte nel misterto. Alcuni studiosi sostengono sia l’antico vino Pùcino più volte citato da Plinio, altri ancora che il Pùcino provenisse da un vitigno bianco simile al Prosecco. La produzione è consentita solo in alcune zone della provincia di Trieste, di Gorizia e in alcune aree nella vicina Slovenia.

Ha grappoli grandi, piramidali e mediamente compatti, mentre l’acino è medio, con buccia sottile ma molto consistente, di colore blu intenso. Matura di solito nella prima decade di ottobre. Il vini che si ottengono sono solitamente caratterizzati da alcolicità non eccessive, buone trame tanniche, spalle acide importanti e colori intensi e saturi.

Il “Sangue del Carso”, così viene anche chiamato il Terrano, un’espressione legata proprio alla ricchezza di ferro nel suolo che conferisce un colore rosso porpora molto intenso e profondo al vino. Si tende a berlo in gioventù per apprezzare alla piacevole acidità che lo contraddistingue, ma può acquisire complessità e morbidezza con il tempo.

Refosco

Terrano e Refosco: i rossi del Carso

Tra le varietà a bacca rossa più rappresentative del territorio troviamo anche il Refosco. Numerose sono le varietà di Refoschi in Friuli Venezia Giulia e nei territori limitrofi, soprattutto nell’Istria Slovena la quale è conosciuta come la regione del Refosco. La sua epoca d’origine ed il suo nome rimangono pressoché sconosciuti.

Il “Refosco dal peduncolo rosso” viene citato con questo nome attorno al 1870 da una numerosa famiglia di Refoschi: vitigni da considerare con ragionevole sicurezza come originari del Friuli, anche se è davvero arduo risalire alle sue radici. C’è chi sostiene che il nome derivi da Re (del) Fosco, ovvero, re dei vini scuri, oppure da “rap fosc”, grappolo scuro.
È in vitigno vigoroso, con grappolo di dimensioni leggermente superiori alla media (poco più di 200 g) a forma piramidale alato e spargolo. Il peduncolo alla maturazione diventa di color rosso vinoso, (da cui il nome) lignificato.

I vini che si ottengono hanno caratteristiche non dissimili dal Terrano, colori intensi, spalle acide importanti, alcolicità non eccessive. Li si beve solitamente freschi, per apprezzarne l’espressività del frutto, ma in affinamento acquisiscono maggiore complessità e rotondità, diventando alleati ideali per i piatti più opulenti della cucina del territorio.

Teranum – l’evento dedicato ai vini rossi del Carso

Terrano e Refosco: i rossi del Carso

Dalle 16 alle 21 di sabato 23 aprile finalmente potremo incontrarci ed assaggiare i vini rossi prodotti in tutto il nostro territorio da Muggia a Doberdò del Lago, passando dal ciglione al Carso interno della Slovenia e con puntate anche in provincia di Gorizia: a distanza di più di 1000 giorni dall’ultima edizione in presenza (correva l’anno 2019) ritorna Teranum. La festa, l’incontro, la vetrina dei vini rossi del Carso e del nostro territorio sarà accompagnata da grandi aspettative e sorprese presso il Pavilion di Portopiccolo, a Sistiana.

Il ritorno di Teranum a Portopiccolo rappresenta una scelta importante: il comune ospitante, Duino Aurisina, è stato nominato Città del Vino 2022. Riconoscimento di grande prestigio, che sta a significare che il nostro territorio ha ormai lasciato il segno e richiama interesse a livello nazionale e internazionale con le sue asperità, il suo fascino e le sue potenzialità.

I protagonisti della giornata saranno i terrani e refoschi in tutte le sue declinazioni, ma grazie a Sapori del Carso saranno proposti degli abbinamenti coi formaggi del Carso. E infine, come da tradizione consolidata, avremo in assaggio alcuni vignaioli ospiti. In particolare, quest’anno ci soffermeremo su alcune piccole produzioni pugliesi del Consorzio tutela vini doc Castel del Monte. Cinque piccoli vignaioli ci offriranno uno sguardo e una prospettiva su alcune produzioni poco conosciute.

I PROTAGONISTI

I vignaioli di Trieste e Gorizia:

Zidarich, Milič Zagrski, Škerk, Škerlj, Ostrouska, Bajta, Milič Stanko, Budin, Damjan Milič, Cacovich, Sancin Evo Oil & Wine, Vigna sul Mar, Grgič, Kocjančič, Merlak, Lenardon, Bole, Castelvecchio

I vignaioli sloveni:

Vina Slamič  – Perinova Kmetija, Vina Štoka, Vinska Klet Orel, Vina Vrabec, VINAKRAS, Vinska klet Štok, Čotova klet, Vina Čotar, Tavčar Emil in Ken, Vinarstvo Rebula, Vinogradništvo Širca-Kodrič, CV-Colja Vino, Renčel boutique wines

I vignaioli pugliesi:

Giancarlo Ceci, Cantine Torrevento, Azienda vinicola Rivera, Cantine Fiore, Azienda agricola Santa Lucia

DOVE E QUANDO

23.04.2022 – Portopiccolo Pavilion – Sistiana

16.00 – 21.00

Strada Costiera km 137 – Sistiana, Trieste – Parcheggio gratuito Entrata P3, P4

BIGLIETTI e PREZZI

€ 25,00 A PERSONA

Le prevendite (biglietto a 20€ a persona) sono disponibili già dal 9 aprile presso le seguenti location:

Bar X – V. del Coroneo, 11 – Trieste

Caffè Vatta – V. Nazionale, 42 – Opicina

Birreria Bunker – Località Aurisina, 149 – Trieste

Costo del biglietto per i tesserati AIS, ONAV e Slow Food: € 20,00

Per ulteriori informazioni e aggiornamenti seguite la pagina Facebook CarsoVinoKras

Le attività di pubblicazione fanno parte di un progetto della rete CARSO KRAS per la valorizzazione dei vini autoctoni ad Indicazione Geografica Tipica Vitovska, Malvasia, Refosco e Terrano, finanziato dalla misura 3.2.1 del PSR 2014-2020 della Regione Friuli Venezia Giulia.

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