FaceApp: come saranno gli chef tra vent’anni?

FaceApp, l'applicazione che invecchia i volti, ha contagiato anche noi: abbiamo immaginato come saranno e cosa faranno gli chef più famosi tra vent'anni.

FaceApp: come saranno gli chef tra vent’anni?

Le vostre bacheche sono diventate da giorni un reparto geriatrico e la colpa è del boom di FaceApp, l’app che invecchia i volti e che, complice l’ozio estivo, sta salvando tutti dalla noia. E poiché pure noi non abbiamo moltissimo da fare ci siamo dati alle previsioni future: abbiamo invecchiato gli chef e i personaggi del cibo più famosi, immaginando come saranno tra vent’anni, ma soprattutto, cosa faranno.

Pronti?

Benvenuti nel 2039.

Antonino Cannavacciuolo

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Con trentacinque ristoranti all’attivo in tutta Italia e dieci stelle cucite sul petto, Antonino Cannavacciuolo nel 2039 si conferma, per il secondo anno consecutivo, lo chef più potente del mondo. Poco ha inciso sul suo successo lo scandalo della ventesima edizione di Cucine da Incubo, quando uno dei ristoratori coinvolti nel programma ha denunciato chef Cannavacciuolo per i traumi fisici riportati in seguito alle troppo vigorose pacche ricevute.

Si scoprì che il concorrente era in realtà un impiegato in borghese dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato: frustrato, l’uomo aveva cercato di colpire lo chef con mezzi alternativi, dopo aver portato avanti per anni, invano, la sua battaglia contro l’immagine dello chef, presente su tutte le DOP e le IGP europee.

Sky ha comunque confermato tutti i contratti televisivi in essere per i quarantadue programmi dello chef partenopeo, e voci sempre più insistenti lo vogliono alla conduzione del prime time di Canale Cinque, in un reality che andrà a sostituire l’ormai vetusto programma – contenitore di Barbara D’Urso: “Da garage a franchising in 3 anni e mezzo”.

Carlo Cracco

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Dopo aver comprato tutta Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, quella che un tempo ospitava il suo ristorante, Carlo Cracco pare non averne abbastanza di cucinare. Inventore della celeberrima patatina in busta “Tutti i gusti gourmet +1”, che gli è valsa un contratto miliardario con la più celebre azienda di snack internazionale, Cracco è oggi sulla cresta dell’onda, alla faccia di chi lo accusa di aver fatto ricorso a numerosissimi interventi di chirurgia plastica per conquistare l’ambito titolo di “Coolest male chef of the year”.

Joe Bastianich

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Si erano un po’ perse le tracce del caro Joe, nonostante sui social alcuni indizi avessero lasciato intendere una nuova direzione. Una foto di una chitarra qui, una bottiglia di vino là, unendo i puntini del rompicapo si è di recente scoperto che Bastianich è partito per un giro intorno al mondo al volante del suo coupè d’epoca, guadagnandosi da vivere suonando qualche pezzo in bar malfamati e facendo strage di cuori in ogni porto.

Le malelingue dicono sia tutto studiato a tavolino, che in realtà stia per uscire il suo nuovo libro, “I soldi non fanno la felicità”, e la sceneggiata faccia parte di una ben elucubrata promozione pre lancio.

Massimo Bottura

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La notizia è che Massimo Bottura, dall’alto dell’eremo dove si è rifugiato anni fa, ha finalmente rilasciato una dichiarazione. Sono anni che è impossibile fotografare o rivolgere la parola allo chef dell’Osteria Francescana, Miglior Ristorante Italiano di Sempre, secondo una classifica che non conoscete ancora ma che, state tranquilli, è sponsorizzata dall’acqua S.Pellegrino.

Improvvisamente è diventato burbero, dopo che per l’ennesima volta un giornalista gli aveva chiesto di raccontargli, seriamente, la genesi del suo piatto “Oops mi è caduta la crostatina”; ormai epico è lo sbrocco (mandato in onda a reti unificate), del super chef, che da allora ha deciso di stare lontano dal jet set, dai riflettori, dalle classifiche e dalle pubbliche relazioni.

Ai microfoni che sono riusciti a intercettarlo ha finalmente dichiarato: “Fonderò una mia religione”.

Mauro Colagreco

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Vent’anni fa Colagreco veniva consacrato come miglior chef del mondo, con tanti bellissimi discorsi sull’importanza della multiculturalità e della contaminazione. Dopo quel risultato, chef Colagreco si è impegnato con la sua organizzazione no profit a far convivere culture, etnie e stili di cucina diversi, promuovendo il meltin’ pot nelle cucine del mondo.

Dopo l’insuccesso del progetto in Italia (purtroppo in Italia siamo ancora razzisti nel 2039 e il flop nella Penisola è stato devastante), però, Colagreco ha deciso di abbandonare tutto, ed è notizia dell’ultima ora il suo approdo a Hollywood, dove è stato chiamato a sostituire Joaquin Phoenix nel tanto atteso seguito de Il Gladiatore.

Chef Rubio

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Le ultime notizie di chef Rubio lo vogliono in amazzonia, dove è fuggito per far perdere le proprie tracce. Da lì, comunque, continua a dirigere i progetti della sua organizzazione anarco insurrezionalista, nata spontaneamente sui social per contrastare l’operato di Matteo Salvini (che per la cronaca ora è Presidente del Consiglio, della Repubblica e Primo Cittadino dell’Ordine Stabilito).