10 cose che mangiavamo negli anni ’80 e che probabilmente ci mancano

Certe abitudini sono alle spalle, ma da quando abbiamo scoperto, per caso, l’altra sera, che nel menù del risto-pizza sotto casa figurano ancora i Tortellini panna prosciutto e funghi e il Galestro capsula viola è scattata l’operazione nostalgia per gli anni ’80. Così, dal carpaccio rucola e grana, all’amletica scelta tra Lancers e Mateus, abbiamo azzeccato un mezzo-bignamino di ottantitudine, traduzione: una lista di 10 cose che mangiavamo negli anni ’80, e che un po’ ci mancano. Siccome quelli erano gli anni dell’individualismo (ca**i propri a pioggia) le nostre scelte possono non essere le vostre, per cui, aggiungete nei commenti i cibi degli anni ’80 cui pensate con un filo di nostalgia.

1 – Cocktail di scampi | L’antipasto delle occasioni importanti includeva gamberi spesso congelati affogati in dosi elefantiache di salsa rosa, un modo elegante per definire una colesterolica combinazione di maionese e keciap. Ma ci sentivamo al centro del modo.

2 – Carpaccio rucola e grana | Imprescindibile antipasto/pasto-unico per gli uomini e le donne in forma degli anni ’80. In seguito colonizzato da cascate di becchime, alias i semi di mais più o meno Bonduelle.

3 – Vini Lancers e Mateus | Il Portogallo in Italia prima di Josè Mourinho.

4 – Penne alla vodka | C’erano volte in cui avevamo bisogno di sentirci uomini che non devono chiedere mai (cit.). Bastava entrare nel primo ristorante-pizzeria e resistere alle dosi di peperoncino che affliggevano l’altresì modesta salsetta al pomodoro.

5 – Risotto allo champagne | Puro edonismo reganiano. Altro che crisi dell’euro.

6 – Filetto al pepe verde | Solo se in grana, lanciando uno sguardo di sfida al cameriere (io pago IO PAGO), ordinavamo fette di filetto inflaccidite dalla panna, sentendoci Gordon Gekko fuori da Wall Street.

7 – Scaloppine ai funghi | Non è sempre domenica. La carne di tutti i giorni, che nel decennio precedente sarebbe stato un ossimoro, erano le scaloppine. Ripassate al burro, bagnate da improbabili liquori (whisky, brandy, marsala), o intrise nella panna, vero ingrediente simbolo degli anni ’80.

8 – Insalata Nizzarda | In contemporanea con il boom delle palestre e della dieta a punti, le tavole italiane si sono riempite di imponenti ciotole colme di lattuga, rucola, radicchio e ingredienti a piacere. Le mega-insalate si impongono come piatto unico, il nome Nizzarda passa di bocca in bocca. Beata ingenuità.

9 – Profiterol | Ordinarlo ci faceva sentire parigini, ma ne ho sentite di storpiature: profiTTerol, approfiTTerol, profI’tterol…

10 – Panna cotta | Al cioccolato o ai frutti di bosco, oltre a scoprire parole nuove (what’s colla di pesce?) il rapido imporsi della panna cotta verso la fina degli anni ’80, costringeva tutti a scelte difficili.

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