Chimica dell’amore e ricette sperabilmente afrodisiache per San Valentino

Magari siete fortunati, e afrodisiacamente astuti, e a San Valentino combinerete una torta cioccolato e zafferano con il tè al ginseng. La scienza non può confermarlo, ma al momento sembrano questi gli ingredienti della perfetta cena romantica. Da millenni si parla di potenziale erotico del cibo, ma per la ricerca è in buona parte frutto della nostra immaginazione. Perfino la Food and Drug Administration ha preso una posizione ufficiale sull’argomento (1). Per il severo organo americano di controllo sul cibo, si tratta di effetto “placebo”, cioè la suggestione che ci procura mangiare qualcosa di buono.

Solo che buono è un concetto generico, è buono un etereo plateau di ostriche ma è buona anche una la terragna Cacio e Pepe. Questa soggettività fa da barriera alla sperimentazione scientifica che risulta inevitabilmente falsata.

Ma da parte mia sarebbe ingeneroso, oltre che poco utile al post, darmi subito per vinto. Per cui, vediamo che tipo di ritorno offre l’investimento in ostriche, champagne, cioccolato, spezie, fragole, addirittura basilico, partendo da studi pubblicati. Per la biancheria sexy non chiedete a me.

Stando alle conclusioni dell’Università canadese di Guelph (2), in particolare del professor Massimo Marcone del Department of Food Science e di John Melnyk, studente dell’ateneo, la definizione di afrodisiaco include sostanze che migliorano le prestazioni sessuali, stimolando per così dire, il perfetto funzionamento degli organi sessuali. Insomma il Viagra è un afrodisiaco in senso lato e cercare alternative naturali è un obiettivo scientifico di tutto rispetto. Pensate a che impatto avrebbe la scoperta, nonsò, che il carciofo alla Giudia ha lo stesso potere delle magiche pilloline blu: roba da Rivoluzione Copernicana.

Sfogliando lo studio, scopriamo che oggi, l’obiettivo di molti esperimenti è trovare rimedi naturale ai problemi erettili maschili, mentre pochi cibi (cioccolato e noce moscata) vengono testati sulle donne.

Peraltro, malgrado per la scienza sia tempo perso, storia e tradizione suggeriscono di puntare sulle ostriche e eul cioccolato.

— OSTRICHE.
La forma che ricorda l’organo sessuale femminile, la consistenza, il modo sensuale di mangiarle, su questi elementi si fonda la reputazione afrodisiaca delle ostriche. L’elevato contenuto di zinco, che promuove la produzione di testosterone, sembra non basti ad accendere la libido.Tuttavia, secondo uno studio del 2005 (3), la presenza nelle ostriche di rari amminoacidi che aumentano il livello di ormoni, stimolerebbe l’attivita’ sessuale. Ma la conclusione non ha lasciato seguito nell’ambiente scientifico.

— CIOCCOLATO.
In questo caso possiamo nutrire qualche speranza. Le basi del potere afrodisiaco risiedono nel contenuto di ammine biogene (Serotonina e Feniletilammina, confidenzialmente PEA), cioè degli stimolanti potenti. Per avere benefici reali se ne dovrebbero mangiare grandi quantità ma alcuni studi li ritengono afrodisiaci efficaci. Al punto che nel libro “The Chemistry of Love” (4), grazie alla PEA, lo scienziato Michael Liebowitz attribuisce al cioccolato “il potere che Casanova e Montezuma gli riconoscevano secoli fa”. Purtroppo la sostanza ha una vita brevissima nell’organismo, 5-10 minuti al massimo, troppo poco per una serata romantica.

— ZAFFERANO.
Nel primo studio che abbiamo citato, quello di Melnyk e Marcone, lo zafferano ha un ruolo da protagonista. Parlando di incremento del desiderio e performance dei maschi, i risultati degli esperimenti sulle cavie sono molto promettenti. Non del tutto confermati da quelli condotti sull’uomo. Nei maschi hanno prodotto esiti contrastati, molto positivi in uno studio del 2009, trascurabili in un altro del 2010.

— GINSENG.
Anche in questo caso, come nello zafferano, il potere afrodisiaco sembra indirizzato quasi esclusivamente ai maschi, ma esistono esperimenti incoraggianti sulle donne in menopausa. Dei potabili afrodisiaci, il ginseng è probabilmente il più promettente per entrambi i sessi.

In conclusione, il presupposto chimico non è chiaro, ma domani vale la pena tenere cioccolato, zafferano e ginseng a portata di mano. Se poi esiste una ricetta piacevole per combinarli, e voi la conoscete, condividere certe informazioni con i fratelli dell’Internez è doveroso, sappiatelo.

[Crediti | Bibliografia: 1. Nordenberg , T. 1996 “Looking for a Libido Lift? The Facts About Aphrodisiacs”, FDA Consumer. 2. Melnyk, J. P. Marcone M., 2011 “Aphrodisiacs from plant and animal sources—A review of current scientific literature”, Food Research International, 44(4), Pages 840-850. 3. Mirza R., et al. 2005 “Do marine mollusks possess aphrodisiacal properties? Abstracts Of Papers Of The American Chemical Society 229 ,U180-U180 Part: Part 2 Meeting Abstract: 401-MEDI. 4. Liebowitz M. R, The Chemistry of Love, Berkley (June 1, 1984). Immagini: Citrinoszievele]