Cicoria selvatica: proprietà, come si cucina e ricette della tradizione

Cresce praticamente ovunque ed è regina di certe ricette povere dello Stivale: ecco a voi la cicoria selvatica.

Cicoria selvatica: proprietà, come si cucina e ricette della tradizione
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Chi vive o bazzica in campagna lo sa bene: basta un’attenta passeggiata tra i campi per scovarla tra ciuffi d’erba e fiori colorati. La cicoria selvatica è un’erba spontanea che sembra uscita da un ricettario della nonna: carica di tradizione, gusto e proprietà benefiche. Amara e resistente, cresce un po’ ovunque in Italia e da secoli arricchisce le tavole regionali con saporiti piatti poveri. Dalle minestre contadine alle focacce ripiene, è anche un alleato naturale per depurare l’organismo. Scopriamo come riconoscerla, raccoglierla (con attenzione) e cucinarla.

Cos’è la cicoria selvatica

cicoria selvatica

Erba spontanea comune in tutto lo Stivale, è una pianta dai fiori azzurro-lilla e dalle lunghe foglie, apprezzata sia per il suo sapore deciso che per le sue proprietà benefiche. Conoscerne le caratteristiche è il primo passo per imparare a individuarla e usarla ai fornelli.

Descrizione botanica e habitat

La cicoria selvatica (Cichorium intybus) è una pianta spontanea commestibile. Le sue foglie sono allungate e dentellate, di un verde intenso, con un gusto inconfondibilmente amarognolo. Il fusto può raggiungere il metro e mezzo d’altezza e si ramifica in cima con dei delicati fiori azzurro-violacei.

Predilige i climi temperati, ma non ha troppe pretese in senso geografico: cresce sui cigli delle strade, nei campi incolti, nei terreni collinari. I periodi migliori per raccoglierla sono la primavera e l’autunno, quando le foglie sono carnose e tenere.

Come riconoscere la cicoria selvatica

La raccolta delle erbe – attività peraltro tornata in voga negli ultimi anni, anche con il supporto di corsi appositi – non è un’operazione da prendere alla leggera. Distinguere una pianta dall’altra può sembrare cosa semplice, ma nasconde varie insidie: una fra tutti, la presenza di piante simili facilmente confondibili tra loro, a un occhio inesperto.

Armatevi quindi di pazienza e voglia di imparare, e lasciatevi guidare, preferibilmente, da persone più esperte. Ma torniamo, appunto, alla cicoria. Le foglie sono lunghe, parzialmente pubescenti (ovvero dotate di una leggera peluria) e dai margini dentellati. L’erba in questione non va confusa con il tarassaco, dai fiori gialli e anch’esso commestibile, o con altre erbe spontanee che potrebbero essere tossiche.

Proprietà della cicoria selvatica

cicoria selvatica

Molto più di una semplice erba spontanea, la cicoria selvatica rientra a pieno titolo tra gli ingredienti botanici da sempre usati in erboristeria, per gli svariati elementi nutritivi che racchiude. Oggi è riscoperta da chi segue un’alimentazione il più possibile naturale e stagionale.

Valori nutrizionali

La cicoria selvatica è ricca di fibre, vitamine (come la C e K)  e sali minerali (come calcio e potassio). Contiene pochissime calorie, il che la rende perfetta per chi segue una dieta detox o semplicemente desidera mangiare leggero senza rinunciare al sapore.

Benefici per la salute

Tradotti in termini pratici, i nutrienti offerti dalla cicoria ci regalano diversi benefici. La nostra erba, infatti, ha un’azione depurativa su fegato e reni, stimola la digestione, favorisce la regolarità intestinale e ha un effetto diuretico e lassativo.

Come si cucina la cicoria selvatica

cicoria ripassata in padella risultato

Bene, avete imparato a riconoscere, e quindi raccogliere, la cicoria selvatica e ora? E ora ci spostiamo in cucina, dove quest’erba spontanea è un ingrediente presente da generazioni. Dalle ricette povere delle nonne ai piatti rivisitati in chiave contemporanea, regala un gusto deciso e autentico. Parola chiave: amaro.

Preparazione e pulizia

Una volta raccolta (o, nell’incertezza, acquistata), la cicoria va lavata con cura per eliminare terra e impurità. Sbollentarla per qualche minuto in acqua salata è spesso già sufficiente per ridurre l’amaro in eccesso, senza annullarne il carattere.

Risotto primavera, una ricetta con fiori ed erbe di campo Risotto primavera, una ricetta con fiori ed erbe di campo

Una volta scolata e asciugata, può essere conservata in frigorifero per qualche giorno o, se si vuole fare scorta, preparata sott’olio con aglio e peperoncino.

Ricette tradizionali con la cicoria selvatica

Già perfetta semplicemente ripassata in padella con aglio e peperoncino, la si può abbinare a legumi per creare minestre rustiche e nutrienti o aggiungere in torte salate e focacce per ottenere piatti completi e bilanciati. La cicoria è infatti un’erba capace di dare carattere a ogni piatto; assaggiamo qualche esempio:

  • Cicoria ripassata: un grande classico romano. Dopo la sbollentatura, si salta in padella con aglio, olio e peperoncino. Pochi ingredienti, massima resa; realizzabile anche nella versione salentina con crema di fave.
  • Minestra di cicoria e legumi: patate, ceci, fagioli… scegliete voi gli ingredienti, abbinateli a un filo d’olio e il gioco è fatto. Se non siete amanti delle minestre, provatela con la pasta.
  • Frittate e torte rustiche: basta aggiungerla a un impasto con uova e formaggio per ottenere piatti ricchi e genuini.
  • Pucce e focacce pugliesi: nel tacco dello Stivale, la cicoria impera indiscussa. Spesso abbinata alle olive nere, arricchisce pani e focacce rustiche.

Usi alternativi della cicoria selvatica

cicoria selvaticaLa radice di cicoria selvatica

Oltre che in veri e propri piatti, la cicoria selvatica entra a pieno titolo tra le erbe medicinali. Ampio spazio quindi a infusi, preparazioni erboristiche e prodotti cosmetici – ma per questi ultimi due, vi lasciamo in mani più esperte.

In infuso o decotto

Le foglie e le radici essiccate si prestano alla preparazione di infusi depurativi. Potete crearne di casalinghi o usare preparazioni già pronte in commercio. Il gusto non è forse per papille deboli, ma l’effetto amaro-tonico vale il piccolo sacrificio, grazie alla stimolazione, ad esempio, di fegato e pancreas.

Domande e risposte sulla preziosa erba spontanea

cicoria in zuppa

La cicoria selvatica fa bene?

Sì, tanto da essere annoverata fra gli ingredienti erboristici: ha proprietà depurative, stimola la digestione e apporta all’organismo fibre, vitamine e sali minerali.

Qual è la differenza tra cicoria selvatica e cicoria coltivata?

La cicoria dell’immaginario collettivo è quella selvatica, che cresce spontaneamente ma è adatta anche alla coltivazione.

Poi, se vogliamo mettere i puntini sulle i, anche il radicchio è il nome volgare di alcune varietà della stessa specie, Cichorium intybus. Ci sono poi la catalogna, le puntarelle… a ognuna le sue leggere differenze in termini di gusto.

Si può mangiare cruda?

Sì, se non vi disturba il sapore amaro. Cruda si addice alle insalate, ma è opportuno lavarla più che bene e scegliere solo le foglie più tenere.

Come eliminare l’amaro dalla cicoria selvatica?

I metodi della nonna per rendere meno evidente l’amaro della cicoria vanno dalla semplice sbollentandola in acqua salata all’aggiunta, durante questa stessa fase, di ingredienti quali patate, limone o aceto.

La cicoria selvatica è una pianta medicinale?

Sì, come molte altre erbe spontanee; è utilizzata fin dall’antichità in fitoterapia per le sue proprietà depurative e digestive.