Come abbinare il vino alla zucca: 5 piatti per 5 bottiglie

Come abbinare il vino alla zucca attraverso 5 grandi classici della cucina a base di cucurbita maxima.

Come abbinare il vino alla zucca: 5 piatti per 5 bottiglie

Bei tipi, le zucche. Grosse, nutrienti, versatili, a differenza di altre verdure ancora non costano quanto un Breitling. E infatti la zucca è un frutto. Tanto che delle zucche tutto si dice e tutto si fa, dalla birra (purtroppo) al découpage, passando per una cucina dalla trasversalità forse unica. Epperò ben poco si pala di abbinamenti tra zucche e vino.

Ok, ma su quali basi poniamo questo accostamento? Per gli inglesi l’abbinamento cibo-vino è riducibile in “mangia quello che ti pare e bevici quello che ti pare. Cheers”. Noi invece, che siamo italiani, abbiamo ognuno una sua scuola di pensiero, cui si aggiungono i diktat della tradizione “pesce-bianco” e “carne-rosso”, mai defunti. Di base però gli obiettivi di un abbinamento cibo-vino sono l’esaltazione delle qualità di entrambi i protagonisti e, soprattutto, evitare che l’incontro si trasformi in un match di MMA dove entrambi ne escono tumefatti. E per fare ciò bisogna conoscere le caratteristiche gustative delle due parti in causa.
A prescindere dalla nidiata di varietà esistenti, della zucca conosciamo la spiccata tendenza dolce, unita ad un sapore caratteristico e non troppo persistente ed una struttura più che discreta per essere un frutto della nuda terra.

Tenendo a mente ciò, eccovi cinque piatti a base di zucca assai canonici e, senza la pretesa di essere esaustivi, vediamo cosa quali vini possiamo andarci a bere sopra.

1. Flan di zucca + Soave

flan di zucca

Su ogni sito di ricette troverete la dicitura “facile” accostata a questo piatto. Mentono. E lo sanno. Ma qualora riusciste a farlo, avrete amalgamato soavemente zucca, Parmigiano Reggiano, uova e noce moscata, ottenendo una pietanza morbida, con tendenza dolce e sapidità a braccetto e con qualche cenno aromatico sullo sfondo. Concordando con l’avverbio utilizzato in precedenza, accostateci un Soave DOC giovane, fresco e leggero.

2. Risotto zucca e salsiccia + Franciacorta Satén

risotto zucca e salsiccia

Qui aumentiamo la struttura del piatto e, soprattutto, accentuiamo la presenza di sale e grassi (e guai se così non fosse). La parola d’ordine è ‘sgrassare’. Puntiamo senza remore su un Franciacorta Satén DOCG. Sissignore, noi con gli spumanti non ci facciamo la doccia ai piloti: noi ce li godiamo a tutto pasto. Per chi non lo sapesse, Satén è una designazione esclusiva della DOCG Franciacorta, utilizzata per spumanti Metodo Classico che in bottiglia sviluppano una minore pressione di anidride carbonica e che accarezzano gentilmente la bocca al momento del sorso.

3. Gnocchetti di zucca, burro e salvia + Greco di Tufo

gnocchi-zucca-e-patate-piatto

Zucca, farina, burro. Il potere del trio coincide col mio, e questo si chiama: tendenza dolce. Ce ne è parecchia in questo piatto, c’è anche della struttura, ci sono tutti i presupposti per una scelta precisa: Greco di Tufo DOCG, magari con un paio di annetti sulle spalle. Tanta tendenza dolce? La accompagniamo con la sapidità di un grande terreno vulcanico.

4. Zucca al forno + Cirò Rosato

zucca al forno

La cottura al forno esalta assai i sapori della zucca e dei condimenti eventuali (sta da dio con il rosmarino). È ragionevole accostarci un bel vino rosato, una tipologia che non è affatto prerogativa dell’estate, anzi spesso è risolutiva durante tutto l’anno (del tipo “se sei incerto, apri un rosato”). Dovendo indirizzare il timone facciamo rotta verso un Cirò Rosato DOC, zona in splendida riscoperta negli ultimi anni.

5. Torta di zucca + Vino Santo Trentino

cheesecake-zucca

In generale io non amo gli ordini, ma alcuni non sono contestabili. Eccovene uno: con il dolce si beve vino dolce. Punto. Se stappate di proposito un brut in presenza di una torta, non ho nessuna voglia di conoscervi. Focalizzando l’attenzione sulla torta in questione, in cui di solito alla zucca si affiancano le mandorle sotto forma di farina o di amaretti, possiamo trarre sincero godimento dall’accostamento ad un Vino Santo Trentino DOC da uve nosiola appassite, che nulla c’entra con il più celebre Vin Santo Toscano. E mi raccomando: servite sempre il vino alla giusta temperatura (se siete nel dubbio, meglio due gradi in meno che due in più).