Come ti faccio innamorare di me, la parola agli chef

Chi non ama le donne che amano viziare gli uomini indossi una maglietta con su stampato “Lost” e non se ne parli più. Poi, cucinare insieme aumenta l’intimità fisica e mentale, specie a San Valentino. Ma siccome gli chef cui abbiamo chiesto il piatto cucinato per conquistarsi amore e devozione, sono tutti uomini, ci faceva gioco distinguere. Il primo non può che essere lo chef definitivo: Massimo Bottura dell’Osteria Francescana. Retrodatiamo la scena. Primo anno dei ’90, New York City/New York. Il cuoco emiliano conquista la bella moglie Lara Gilmore, esperta d’arte, cucinando una Vellutata di carciofi con creme royale e goccia di aceto balsamico stravecchio previdentemente portato con sé dalla natia Modena.

Vellutata di carciofi con creme royale al carciofo e goccia di aceto balsamico stravecchio

Sottovalutato afrodisia (così lo chiamavano i greci), il carciofo è stato il passe-partout verso la nuova vita anche per il cuoco siciliano Pino Cuttaia del ristorante La Madia di Licata (AG). La pietanza usata come arma segreta era la Ninfea di carciofo spinello ripieno di crostacei in salsa di acciuga. Il carciofo spinello è una varietà che ricorda nella forma una rosa non ancora sbocciata.

Da sempre considerati potenti stimolatori della sensualità i piatti di pesce sono i preferti di Flavio Costa, signore della riviera ligure di Ponente con l’Arco Antico di Savona. Per il banchetto della conquista ha scelto il crudo abbinato a un altro sospetto eccitante, il tartufo. Precisamente: Gamberi d’Imperia crudi su spuma fredda di asparagi violetti e tartufo nero. Accompagnato dalla bevanda più indicata in questi casi, lo champagne d’annata.

Per Mauro Uliassi niente alza la temperatura erotica come la pasta. Ne consiglia un piatto che i commensali troveranno alla riapertura del suo ristorante di Senigallia (AN). I Ciabattoni “mare da bora”, con ostriche crude, succo d’alga e uova di coregone. A cominciare dal nome, più che sazi ci rende insaziabili.

Ciabattoni “mare da bora”: ostriche crude, succo di alga, uova di coregone
Finiamo con un tocco di tradizione. Per Francesco e Roberto Romano Tamani, chef e patron del ristorante Ambasciata di Quistello (MN), la migliore alternativa al viagra è il ruvido accostamento tra carne e polenta. Le smancerie non fanno per loro, l’omo ha da essere omo anche a tavola. Suggeriscono un classico che di più non si può: Piccione in umido con porcino e polenta. Pare che inneschi un desiderio soprannaturale.

Qulacuno di questi piatti ha messo in moto la vostra fantasia? Fatecelo sapere, intanto buon San Valentino.