Cosa resterà di questi anni zero

Le liste non distruggono la cultura, la creano. Fateci caso, da sempre la produzione culturale è piena di liste. Liste di santi, tesori, armi e piante officinali. Pensate a quanti libri sono pieni di liste. Chi siamo in fondo noi di Dissapore per svicolare dalla moda. Allora aiutateci a compilare la lista di cosa resterà del decennio che sta per chiudere, parlando di gastrofanatismi, va da sé. Beh noi abbiamo cominciato.

LIBRI.

Cosa resterà di questi anni zero | Libri

Fast Food Nation. Il lato oscuro del cheeseburger globale. Eric Schlosser. Il Saggiatore, 382 p, € 9,80.
Sono centinaia di milioni le persone che ogni giorno mangiano hot dog e hamburger senza chiedersi da dove vengono, come sono fatti, che effetto hanno su di noi. Questo libro è stato il primo a raccontarcelo. [2001]

Pentole & provette. Nuovi orizzonti della gastronomia molecolare. Hervé This. Gambero Rosso, 254 pag. € 16,00.
A dettare le regole in cucina sono le scienze esatte, chimica e fisica prima di tutto. Gli italiani lo hanno imparato da questo libro dello scienziato-gastronomo Hervé This. Scritto con uno stile rigoroso ma divertente è stato uno dei testi più consultati anche durante la campagna di odio verso la gastronomia molecolare lanciata di recente da Striscia la Notizia. [2003]

Cuochi si diventa. Le 1000 ricette di Allan Bay. Feltrinelli, 480 pag. € 18.
Influente come La battaglia dei sessi di Germaine Greer, il libro celebra uno dei massimi piaceri della vita: cucinare. Una voce chiara racconta le ricette piene di citazioni e contaminazioni, spiega le tecniche di cottura, svela i trucchi per diventare cuochi nella cucina di casa. Il bello è che tutto funziona. [2003]

PROGRAMMI TV

Cosa resterò di questi anni Zero | Programmi tivù

Hell’s Kitchen (Sky Vivo). Lo chef scozzese Gordon Ramsey è un vero bastardo. “Fuori, togliti dal c***o, maiale indolente”, urla ai cuochetti che si giocano la possibilità di vincere il loro ristorante. E quelli invece di fare fronte comune chinano il capo riprendendo a pugnalarsi l’un l’altro. Ramsey è il vero Dr.House degli chef. [2004]

Voilà (Raidue). Cucinare in tempo reale ricette rapide, era questa l’idea di un programma poverissimo: la conduttrice davanti alla camera, punto. Le ricette duravano pochi minuti, inesistenti i tagli. L’attrazione della festa era Francesca Barberini, simpatica e per niente smorfiosa (“Toglietete la buccia alla zucca, ok? Uhm, mi sa che ho tolto anche la polpa. Beh, adesso prendete la polpa della zucca, SE NE RIMANE dopo aver tolto la buccia”). [2006]

Top Chef (Sky Uno). Quando cucina la Nigella è come guardare un porno d’autore si diceva di Nigella Lawson, la voluttuosa star della tivù inglese che ha generato più fantasie sessuali di chiunque altro nel suo paese. Poi è arrivata Padma Lakshmi. Top Chef, un classico talent show tra cuochetti che si sfidano per una giuria di esperti, l’ha trasformata nella principale esponente del mezzodivismo culinario. [2006]

FILM.

Cosa resterà di questi anni Zero | Film

Sideways, in viaggio con Jack. Regia di Alexander Payne. Con Paul Giamatti (Miles) e Thomas Church (Jack). Scegliere per il ruolo chiave del film, Paul Giamatti, né bello né famoso, due condizioni non negoziabili nel cinema di oggi, è stato un piccolo capolavoro di coraggio. Come fregarsene degli eroi infallibili di Hollywood. Poi quella battuta. “No, se qualcuno ordina Merlot, me ne vado. Io NON bevo nessun c**** di Merlot! [2004].

Ricette d’amore. Regia di Sandra Nittelbeck. Con Martina Gedek (Martha) e Sergio Castellito (Mario). Il film cattura perfettamente il carattere stravagante di molti chef (nella scena iniziale Martha minaccia con il coltello un cliente che si lamenta) mostrandoci lo scontro tra cucina nordica e italiana. Momento memorabile: quando per raffreddare i bollenti spiriti Martha si chiude dentro una cella frigorifera. [2001]

Ratatouille. Regia di Brad Bird. Un film di animazione che ha reso giustizia al caos e alla vitalità di una cucina strabiliandoci con il realismo delle immagini. Eterna gratitudine per l’indimenticabile figura del critico gastronomico, Anton Ego, colui che decide la vita o la morte di un ristorante. [2007]

PIATTI

Cosa resterà di questi anni Zero | I piatti

Nero su Nero. Omaggio a Monk. Di Massimo Bottura. Il nero entra in cucina con l’omaggio al re del bebop. Da questo momento in poi, come già per il grande Thelonious, è il futuro che insegue Massimo Bottura. [2007]

Cremoso di parmigiano e basilico. Di Quique Dacosta. A parte Massimo Bottura (vedi il “Parmigiano reggiano in 5 consistenze e cinque temperature”) sono pochi gli chef italiani che hanno intuito il potenziale dei nostri prodotti. Questo omaggio al parmigiano, essenziale e spettacolare, arriva dalla Spagna. [2005]

Cipolla caramellata con parmigiano caldo e freddo. Di Davide Oldani. Negli ultimi anni, più di ogni altro chef, Davide Oldani è stato il profeta dello chic senza fronzoli. La cipolla caramellata è il simbolo della sua cucina: il bello e  il buono ma che sia pratico e accessibile. [2004]

APPLICAZIONI PER IPHONE

Cosa resterà di questi anni Zero | Applicazioni per iPhone

I Ristoranti d’Italia 2010. Le guide dell’Espresso. Trova i ristoranti direttamente sulla mappa, li ordina per voto e prezzo medio. Trova i migliori in assoluto, in una regione e in una provincia, salva i preferiti per averli a portata di mano quando servono. La scheda ristorante include voto e descrizione. Costa 8 euro. [2009]

20 minute meals. Per le ricette veloci non esiste migliore applicazione di questa. Che ha il vantaggio di sintonizzare le intenditrici sull’inarrivabile tasso di fighezza del cuochetto Jamie Oliver.  [2009]

Eataly. Non è un fenomeno ma si trova qui perché è la prima app a offrire 1.000 ricette della cucina tradizionale italiana. E’ divisa in quattro categorie: Orto, carne, pesci e dolci. C’è anche una sezione riservata ai vitigni italiani con spiegazione dettagliata per gli abbinamenti vino-cibo. Costa 2,99 euro. [2009]

Altre cose degli anni Zero che resteranno. I foodblog. Il Pacojet. Eataly. Le gelatiere Musso. La rivista Apicious