Cuoppo napoletano, cos’è, quanti tipi esistono e quale è secondo noi quello perfetto

Scopriamo cos'è e come fare il cuoppo napoletano perfetto, l'iconico cono riempito con bocconcini fritti di pesce, di verdure, pastella, e persino dolci deliziosi!

Cuoppo napoletano, cos’è, quanti tipi esistono e quale è secondo noi quello perfetto

Vi va di scoprire insieme cos’è il cuoppo napoletano, l’iconico cono di carta paglia riempito con bocconcini fritti di pesce, di verdure, pastella, e persino dolci deliziosi? Entreremo nei peccaminosi dettagli dello street food partenopeo, chiedendo scusa in anticipo nel caso scrivessimo inesattezze. Napoli e il suo oro, il fritto, con quella passione che tutto il mondo può assaggiare.

Sapete quanti tipi esistono, di cuoppo? Ben tre, è la risposta: uno di mare che comprende non solo pesce ma anche alghe, uno di terra che comprende verdure e frittelle di pasta, uno dolce che comprende diverse versioni di zeppole.

Il cuoppo perfetto, secondo noi, è abbondante e caldo, fritto alla perfezione, misto terra e mare. Vi spiegheremo i segreti per farne uno davvero irresistibile.

Cos’è il cuoppo napoletano

cuoppo

L’epoca in cui il cuoppo napoletano prende piede è l’Ottocento, e nasce per sfamare le persone più povere: queste, infatti, si racconta che pagassero il cuoppo in otto giorni. Chiamato anche cuppetiello, è un cono di carta paglia – assorbente, ideale per fritti e alimenti unti – bello capiente ma comodo da tenere anche con una mano sola, e stracolmo di bocconcini fritti di ogni tipo. Come uno street food che si rispetti, si gusta a passeggio anche se oggi è proposto anche come aperitivo e antipasto seduti.

Differenze tra cuoppo napoletano e cartoccio all’ascolana

Come il cuoppo, anche il cartoccio all’ascolana prevede dei bocconi fritti posti in un cono di carta paglia. Tuttavia, il contenuto cambia secondo le tradizioni culinarie del posto: se a Napoli ci sono crocché, verdure e pastellati, nell’ascolano ci sono anche crema pasticciera fritte e olive all’ascolana ovviamente.

Cuoppo di mare

pesce fritto

Il cuoppo di mare contiene, come dice il nome, elementi solo di pesce: possono essere quindi bocconcini fritti di vari pesci, oppure pasta cresciuta e arricchita con alghe. I pesci più comuni da trovare sono alici, baccalà, polpo, moscardini e calamari.

Cuoppo di terra

crocchette mozzarella

Il cuoppo di terra è chiamato in questo modo perché non contiene pesce bensì elementi come verdure e latticini. Gli elementi che lo compongono sono moltissimi, ma a spiccare sono soprattutto alcuni: mozzarelline fritte, crocché, verdure in pastella o fritte in purezza, fiori di zucca lisci o farciti con la ricotta, zeppole di pasta cresciuta, frittate di pasta “avanzata”.

Cuoppo dolce

frittelle dolci

Molto più recente del cuoppo di mare e del cuoppo di terra, il cuoppo dolce è entrato a far parte dell’usanza partenopea solo di recente: un’idea molto azzeccata, dato che ora è un must. Nel cuoppo dolce ci sono prevalentemente bocconi di pasta cresciuta e zeppoline, fritte e poi passate nello zucchero semolato.

Il cuoppo perfetto

fritti

Un cuoppo perfetto potrebbe essere già solo un cuoppo bello pieno, ma non è così facile: fare i fritti non è affatto semplice, soprattutto se devi servirli al momento e sono di piccole dimensioni. Ecco qualche consiglio.

Attenzione alle dimensioni dei pezzi

La prima cosa da fare, e che può rovinare completamente l’effetto finale, è valutare bene la dimensione dei pezzi di ciò che friggerete. Pesce, verdure e pasta devono essere abbastanza piccoli da essere mangiati in un sol boccone o quasi, ma al contempo essere belli importanti per dar soddisfazione.

Come friggere senza errori

Le parole d’ordine per il fritto perfetto sono due: olio di arachidi, e temperatura. L’olio di arachidi ha un punto di fumo molto alto, per questo motivo, anche se la temperatura sfuggisse, difficilmente brucereste l’olio. La temperatura perfetta è 175°C: oltre tale temperatura brucereste l’alimento, sotto tale temperatura l’alimento si impregnerebbe di unto. Usate, se potete, un termometro a sonda.

Attenzione: un cuoppo fatto a regola si riconosce subito guardando proprio il cono di carta, possono esserci chiazze qua e la di unto, ma più asciutto è e più sarà indice di ottima qualità di esecuzione.

A che temperatura servirlo

Il cuoppo napoletano deve essere servito caldo, caldissimo, appena fritto… nessuno vorrebbe mai, in generale, un fritto freddo e magari già ammosciato. Scotterà? Sì, moltissimo, ma è giusto così!

Attenti al materiale del cuoppo

L’unico materiale per fare fare il cuoppo, ovvero il cono contenitore, è la carta paglia: questa è abbastanza spessa da reggere peso e forma, e fatta apposta per assorbire eventuale unto in eccesso. Se ne vedono anche fatti di carta da forno… ma consigliamo di evitare.