Due di picche gourmet

Lo sappiamo, l’amore è cieco, spesso sordo, eppure a volte ci lasciamo perché è insipido. O lingualunga. O ha gusti gastronomici paragonabili a un cinquenne viziato. Mai capitato?

Va tutto bene, amore bello, amore grande, sesso perfetto, ma…

— Lui non sa arrotolare lo spaghetto sulla forchetta e succhia quelle bave recalcitranti spargendo sugo e olio ovunque.
— Lei non importa dove, se a casa o al ristorante, finito il piatto, gustato, se lo porta ad altezza viso e lo lecca tutto con soddisfazione. No, non guardatevi intorno, ve lo consiglio.
— Lui beve il caffè col mignolo alzato e si vede che non lo sopportate…
— Lei invece è di quelle che ordina il cappuccino, con latte di soia, caffè ristretto, senza schiuma, ma tiepido per carità. Non ha succo d’uva per dolcificare?
— Lui guida le auto sui circuiti, ha trent’anni, si nutre di pizza e nutella. In qualsiasi stagione e non cede a nient’altro per qualsiasi ragione. Solo pizza o nutella.

E il ciucciabrodini. E la sezionatrice di prosciutto. E il masticatore a bocca aperta con rinforzo.

E’ ancora amore?

E’ ancora amore nelle domeniche di sveglie pomeridiane con latte e biscotti, nei viaggi all’estero di solo Mcmenù, nella rinuncia ai ristoranti di pesce?

Io sì, continuo a credere che sia ancora amore (e a meditare vendette), voi? Ditemi che avete lasciato per insopportabilità delle portate!

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