Farfalle: da Belen a Tessa Gelisio (se un giorno con l’influenza ti capita di vedere Cotto e Mangiato)

L’influenza, che brutta bestia. Ti fa recedere immediatamente all’età di 12 anni, vuoi la mamma oppure nessuno. Vuoi le zucchine lesse spappolate, il riso bollito e la spremuta d’arancia. Beh, l’influenza tra le tante disgrazie ti mette di fronte alla dura realtà televisiva. Non puoi leggere, non puoi guardare il computer, ti uccidi di tv. Dopo essermi guardata (sì, lo ammetto) Lassie per due giorni, mi sono imbattuta in Cotto e Mangiato, nota rubrica gastrocomica di Studio Aperto, portata al successo dalla nostra mamma gggiovane d’Italia Benedetta Parodi.

In questo momento alla conduzione, tale Tessa Gelisio. Cotto e Mangiato non è l’argomento del giorno lo so, non è attuale, ma devo ammettere che era la mia prima volta.

Esordisce con ”Benvenuti, oggi non ho avuto tempo di fare la spesa, quindi cucineremo qualcosa con quello che ho a casa”. In men che non si dica tira fuori dalla dispensa dei turgidi pomodorini (eccerto siamo a febbraio, come non avere dei bei pomodori a casa) e li tagliuzza. Poi via aggiunge delle acciughe e poi tadaaaaaaa dei bei peperoni rossi e gialli sott’olio, che taglia a striscioline.

Continua candida “di solito uso gli spaghetti, ma siccome non sono andata a fare la spesa, oggi userò le farfalle”. A quel punto ti chiedi se davvero sta povera Tessa non ha avuto modo di prepararsi per le riprese e non è potuta andare a far la spesa. Ma già te la vedi che strizza l’occhio birbante all’autore e trova escamotage più o meno veritieri per validare il suo filo conduttore “fai la pasta delle emergenze, con quello che hai in dispensa sempre!”

Mumbe, mumble, mumble…

Ma benedetta ragazza, capisco che non hai avuto tempo di andare ad acquistare qualcosa di presentabile, ma un libro sulle stagioni, quello sì che potevi averlo comprato prima di buttarti nella conduzione di “Cotto e Mangiato”. Io ti prego, per il bene dell’umanità, della corretta informazione, apri il frigo e facci vedere du broccoli, quattro verze, un guanciale boono (che è sempre di stagione), ma non i pomodorini e i peperoni. Non la ricetta “Farfalle ai profumi di Sicilia” mentre fuori c’è una candida distesa di neve bianca e il termometro segna -10°.

Che poi mi sono sentita subito strana: io i peperoni sott’olio non ce li ho in dispensa. Credo anzi di non averli mai comprati, né fatti da sola. Voi?

Vi lascio con il video e cercate di non ammalarvi, altrimenti mi vedo costretta a recapitarvi a mano, uno per uno, dei bei pacchi di dvd per impedirvi di incappare in cotanta approssimazione televisiva, che la farfallina di Belen confrontata con le farfalline di Tessa, è pura poesia.