La nostra unione a delinquere con le sostanze che danno dipendenza

Nel corso del mio rapporto con certe sostanze che danno dipendenza ho sempre pensato: “questa storia finisce quando lo decido io”. Ma l’avanzare di nuovi prodotti di sintesi mi ha messo alle corde e ora sono qui a chiedervi aiuto, fatemi capire quali tra queste droghe sono più subdole. Ah, visto che ci siamo, apritevi, non fatemi sentire solo in questa situazione. Tanto lo so che è capitato a tutti di farne uso: a volte per necessità, altre come scelta personale.

BigMac. Origine americana, anche se prodotto con materie locali, è spacciato in modo capillare ai quattro angoli del pianeta. Spesso viene tagliato con improbabili cetrioli nascosti in un angolo, che i più intossicati arrivano a rubare dalla dose altrui pur calmare gli effetti. Altre conseguenze fuori controllo sono la voglia improvvisa di realizzare film, libri, post nei foodblog per denigrare questa droga, pur tuttavia continuando ad assumerla. Al momento, purtroppo, gli antidoti sono sconosciuti.

Cacio e Pepe. Originario del Centro Italia, è particolarmente subdolo per l’aspetto rassicurante ma credetemi: dopa come poco altro. Visto il prezzo conveniente si è portati all’abuso col risultato che le reiterate crisi di astinenza riducono sul lastrico molte delle vittime. Da notare i casi di versioni leggermente modificate che introducono un taglio ancora più raffinato, quello con l’olio di oliva responsabile di apatia, perdita del discernimento e rifiuto del mondo circostante. Attenzione: si può perfino diventare tifosi de “a Lazzie” per parecchie ore. Non si conoscono antidoti diretti, ma viene riconosciuto alla pasta con il burro un leggero potere disintossicante.

Pizza. L’origine è l’Italia del Sud, i camuffamenti sono tanti, fate attenzione. Fritta o piegata a libretto, a volte viene spacciata per strada specie nella zona di Napoli. Si annoverano casi di dipendenza epocale, con più assunzioni quotidiane tagliate in modi impensabili, dal pomodoro&mozzarella alle puntarelle&alici, fino alla terrificante pizza-kebab, la più terminale tra le sostanze di sintesi conosciute. Tossica, si fissa nei pannicoli adiposi delle vittime provocando arsura molesta, allucinazioni e notti insonni. Quando si è dopati, la capacità di discernimento completamente alterata spinge a tentare la preparazione del composto chimico direttamente in casa. Presente sul mercato da secoli, non ha antidoti ma nell’Italia Centrale sono in corso sperimentazioni interessanti: si punta sulla piadina.

Bistecca alla fiorentina. Dietro il nome che ammicca a una famosa squadra di calcio si cela una delle più potenti droghe del Centro Italia. Trattasi di carne, anch’essa tagliata dallo spacciatore, ovviamente, ma con il coltello. A proposito, il taglio più pericoloso è quello con l’osso, del quale per un certo periodo si è riusciti a bloccare la circolazione, ma non è durata molto, anzi, la diffusione clandestina è proseguita imperterrita. L’uso continuato della Fiorentina conduce all’ipertrofia carotidea e dei vasi sanguigni della testa in genere, seguita da aggressività e inspiegabile desiderio di partecipare all’Isola dei Famosi. Non sono noti antidoti al momento, se non una cura disintossicante a base di carni simulate tipo tofu e seitan.

Aiutatemi, penso che l’opera sia meritoria. Voglio catalogare ogni nuova droga, qualunque forma abbia, valutandone accuratamente gli effetti e la pericolosità nel medio-lungo termine. Elencate le sostanze allucinogene che conoscete, come si assumono, dove si trovano e i sintomi che provocano: garantisco l’anonimato oltre a un percorso di riabilitazione con l’esercito della salvezza gastronomica.

Diciamo “NO!” alle nuove droghe, basta con il disgusto, torniamo al gusto.