Le vere origini dei biscotti della Fortuna

Facciamo chiarezza sulle origini dei biscotti della Fortuna: sono cinesi? Americani? Giapponesi? E quando sono stati inventati? La risposta vi sorprenderà.

Le vere origini dei biscotti della Fortuna

I biscotti della Fortuna – i Fortune Cookies, quelle cialde lucide, dorate e croccantissime che si spezzano a metà per estrarre il fogliettino rivelatore di sorte, gioia e dolori – sono collegati alla Cina, complice anche il loro packaging che lascia pochi dubbi, ma se vi dicessi che le loro origini non sono così scontate? Siamo davanti a un bell’inganno storico, che ha alimentato un cliche errato e fuorviante da estirpare… soprattutto ora che ci avviciniamo al Capodanno cinese.

Dovete sapere che, in Cina, non sanno nemmeno cosa siano i biscotti della fortuna. Entrano in gioco Giappone, Stati Uniti, e solo una parte specifica di cinesi, per una triade che storicamente ha trovato spesso punti in comune.

Alla base c’è il Giappone

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Con questo titolo intendo chiarire da subito che le origini dei biscotti della fortuna non sono cinesi, bensì giapponesi per l’appunto. Lo sappiamo con certezza grazie alla dedizione di Yasuko Nakamachi (ricercatrice presso il Kanagawa University’s Institute) che, dopo aver scoperto i biscotti della fortuna durante un soggiorno a New York negli anni Ottanta, notò poi un prodotto simile in Giappone una volta tornata a casa: dobbiamo essere grati alla sua curiosità in merito.

I tsujiura senbei

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Yasuko Nakamachi fece 2+2, si mise a indagare nella sua terra natia e si imbatté in un’incisione risalente alla fine dell’ottocento che ritrae.  due cuochi giapponesi intenti a cuocere i tsujiura senbei. Si tratta di “biscotti della fortuna” più morbidi, grandi e con il bigliettino non racchiuso all’interno ma posizionato in una piega. Gli stessi identici dolcetti che vide lei stessa cucinare nella periferia di Kyoto in un panificio a conduzione famigliare. Nakamachi fece addirittura una tesi in merito, per attribuire a Cesare quel che è di Cesare, ovvero l’origine giapponese dei biscotti della fortuna – anche se quelli che vide a New York in un ristorante cinese erano diversi. Non si limitò a questo, ma cercò anche di capire il perché li avesse scoperti negli Stati Uniti, e perdipiù in un ristorante cinese, scoprendo che – laggiù – erano addirittura considerati tipici.

In Cina non li conoscono…

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Assurdo come i biscotti della fortuna non siano conosciuti in Cina: non si trovano e, secondo le ricerche di Nakamachi, nessuno sa rispondere se interrogato in merito. Se, tuttavia, nel Paese Cina non esistono, i fortune cookies come li intendiamo oggi (fagottini croccanti, a mezzaluna, da spezzare per estrarre il bigliettino) sono prodotto degli immigrati cinesi negli Stati Uniti, che ne hanno saputo precedere il successo tirando acqua al proprio mulino – e innescando, volontariamente o inconsapevolmente, la diffusione a macchia d’olio di uno stereotipo errato.

…ma i cinesi negli USA, sì

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Una domanda, però, sorge spontanea: se sono di origine nipponica, perché i biscotti della fortuna attuali non sono stati “lanciati” negli Stati Uniti da immigrati giapponesi bensì da immigrati cinesi? Manca un passaggio, tra Giappone e USA (e mondo intero, poi). Abbiamo la risposta, ancora una volta, grazie alle ricerche della Nakamachi che ha condotto numerose interviste ai discendenti sia cinesi sia giapponesi degli immigrati in America.

La Prima Guerra Mondiale e il Tea Garden di San Francisco

I biscotti della fortuna, a quanto pare, sono arrivati in America durante la Prima Guerra Mondiale grazie alla importante migrazione giapponese (e cinese). I tsujiura senbei – ovvero gli antenati degli attuali fortune cookies – erano apprezzati in particolar modo al Tea Garden di San Francisco: a prepararli era Makoto Hagiwara, aiutato da alcuni impiegati di origine cinese, e da clienti cinesi. Ecco quindi come questi dolcetti passarono da un minuscolo novero di giapponesi in America a un ingente novero di cinesi in America. Li fecero loro, rivisitandoli per una produzione industriale che, in pochi anni, fece scordare del tutto i senbei. A San Francisco comunque è ancora oggi meta di turismo la storica fabbrica dei biscotti, a Chinatown, ovvero la Golden Gate Fortune Cookies Factory.

Riassumendo

Attorno alla figura di Makoto Hagiwara, comunque, c’è un po’ di confusione – ve ne accorgerete voi stessi cercando il suo nome sul web: alcune fonti affermano che fosse un disegnatore, altre che fu il primo ad aver creato i Fortune cookies, si dice a inizio Novecento ma altri sostengono addirittura a fine Ottocento. Al netto di chi fu esattamente il primo a crearli, o a importarli, i concetti chiave sono questi:

  • i fortune cookies sono originari del Giappone, dove erano chiamati senbei
  • arrivarono negli States durante la migrazione cinese e giapponese della Prima Guerra Mondiale
  • per un susseguirsi di circostanze, la popolazione cinese negli States ne prese il controllo, creando la versione attuale che tutto il mondo conosce
  • a far chiarezza su tali dinamiche è stata la ricercatrice giapponese Yasuko Nakamachi