- Cos’è il tofu: origini e caratteristiche
- Proprietà nutrizionali del tofu
- Come cucinare il tofu: tecniche, consigli e ricette
- Come conservare il tofu correttamente
- Dove comprare il tofu e quale scegliere
- Tutto ciò che non avete mai osato chiedere sul “formaggio di soia”
Saponetta insapore o ingrediente da rivalutare? L’unica certezza è che il tofu si reperisce ormai facilmente nella grande distribuzione occidentale, ed è per molti un alimento non ben definito adatto alle diete a base vegetale. Se lo comprate ormai da anni ma ancora non avete chiaro cosa state mettendo sotto i denti, vi guidiamo alla scoperta di questo antico alimento asiatico divisivo. Versatile, nutriente e potenzialmente pure saporito, il tofu è un ingrediente ormai comune anche nella nostra parte di mondo; vi diciamo di più.
Cos’è il tofu: origini e caratteristiche
Anche se il suo successo del formaggio di soia in Occidente è esploso solo di recente, si tratta in realtà di un alimento dalle origine lontane, che nel tempo ha viaggiato fino ad arrivare in Europa e America, guadagnandosi un posto di tutto rispetto tra le proteine plant-based.
Origine e storia
Il tofu sarebbe nato in Cina oltre duemila anni fa sotto la dinastia Han. Il Giappone l’ha poi accolto nella sua cucina rendendolo un prodotto tipico anche dietro i fornelli nipponici.
L’arrivo in Occidente è stato graduale, ma intorno agli anni ’60-’70 – complici, tra le altre cose, le ondate migratorie e la lenta ascesa delle diete vegetali – il “formaggio di soia” ha iniziato a ritagliarsi uno spazietto anche tra i nostri scaffali, fino ad arrivare alla popolarità odierna.
Come si produce
Il tofu si ottiene dai semi di soia, che vengono immersi in acqua, macinati e quindi riscaldati ad altissime temperature. A questo punto si separa il latte di soia dalla okara, la polpa solida che viene poi lavorata per ottenere consistenze e risultati diversi.
Nel processo vengono usati agenti coagulanti come il nigari, un caglio vegetale (da qui la definizione di formaggio di soia). Il panetto finale può essere aromatizzato o meno, e viene commercializzato in tre tipologie principali:
- silken, ovvero vellutato: ha una consistenza cremosa ed è ideale per dolci, zuppe o anche da frullare;
- compatto: più solido e versatile;
- affumicato: già saporito e, se la qualità è alta e le vostre papille lo apprezzano, già pronto da mordere senza troppi salti in wok.
Proprietà nutrizionali del tofu
Parliamo di un alimento che non solo è pratico e poliedrico (lo vedremo a breve), ma è anche ricco di nutrienti e adatti praticamente a tutti i tipi di diete – compresa quelle seguite dalle persone vegane, celiache e intolleranti al lattosio.
Valori nutrizionali
Il tofu è un concentrato di proteine vegetali: ne contiene tra gli 8 e i 10 grammi per 100 grammi di prodotto. Ha anche un ridotto contenuto di grassi saturi, zero colesterolo e tanto calcio, fosforo e potassio.
Si pone come ottima alternativa a carne e latticini se seguite una dieta vegana, vegetariana o semplicemente se volete variare i piatti in tavola senza rinunciare ai nutrienti.
Benefici per la salute
Consumare tofu regolarmente può contribuire a ridurre i livelli di colesterolo “cattivo” e favorire la salute del cuore; è adatto anche a chi è intollerante al lattosio e al glutine e, grazie alla presenza di calcio e isoflavoni, può avere effetti benefici sulle ossa, prevenendo l’osteoporosi. Incide positivamente anche sul benessere in menopausa, aiutando le donne ad alleviare i disturbi spesso associati a questa fase.
Come cucinare il tofu: tecniche, consigli e ricette

Eccoci al punto cruciale: sarà antico e nutriente quanto vogliamo, ma come si cucina questo mattoncino, che al naturale è insipido, affinché dia del suo meglio al gusto? Ebbene, se finora non siete riusciti a cambiare idea sulla sua mancanza di sapore, potrebbe essere colpa vostra: il tofu va infatti corteggiato, pressato, marinato e coccolato per poter dare il meglio di sé.
Tofu al naturale, come prepararlo per renderlo gustoso
Non prendiamoci in giro: di tutti gli ingredienti proteici di origine vegetale, il nostro derivato dalla soia non è sicuramente il più saporito – e di certo non lo sarà se lo addentate senza prima dargli un po’ d’amore.
Tanto per cominciare, anche se i prodotti disponibili in commercio sono già stati sottoposti a tutte le procedure del caso, può essere una buona idea (ma non uno step obbligatorio) pressarlo ulteriormente per eliminare l’acqua in eccesso. Per farlo, avvolgetelo in un panno o nella carta assorbente e poggiate sopra un peso per una ventina di minuti.
Ma il passaggio durante il quale potrete davvero dare nuova vita al vostro panetto è la marinatura: salsa di soia, olio di sesamo, zenzero, limone… a voi la scelta, a seconda dei gusti e del piatto che avete in mente.
Metodi di cottura più usati
Il tofu è camaleontico: cucinatelo seguendo i vostri gusti, le vostre esigenze o la ricetta che avete sotto il naso. Qualche opzione:
- in padella: tagliato a cubetti e saltato fino a doratura;
- al forno: per farlo risultare croccante fuori e tenero dentro;
- alla griglia: perfetto per grigliate cruelty-free;
- fritto: per il massimo della croccantezza;
- in zuppe o curry: assorbe tutto il sapore del brodo o della salsa. La ricetta non vi suona nuova? E certo, è tipica del ramen vegano.
Abbinamenti e ricette consigliate

Base perfetta per mille tipi di piatti, si abbina con innumerevoli ingredienti, sia dolci che salati. Potete saltarlo con verdure e salsa di soia o farlo panato con pangrattato ed erbe aromatiche; o ancora prepararci degli ottimi involtini vietnamiti o cucinarlo con la tahina (salsa di sesamo) per un sapore deciso.
Strapazzatelo con il curry o lanciatelo in una bella insalata di patate; oppure, se avete voglia di un buon piatto orientale, cimentatevi nella preparazione del pad thai. E per dessert? Un’ottima cheesecake vegana con silken tofu e frutti rossi.
Come conservare il tofu correttamente
Avete aperto la confezione, ma vivete da soli e non sapete cosa fare della metà di panetto rimasta? Ecco come salvarla.
In frigo: tofu aperto e non aperto
Chiuso si conserva in frigo fino alla data di scadenza; una volta aperto, va immerso in acqua e consumato entro 3-5 giorni.
In freezer: si può congelare?
Potete conservare il mattoncino in freezer, e il bello deve ancora arrivare: una volta congelato, il tofu cambia consistenza, ma in meglio, poiché diventa più poroso e quindi capace di assorbire al massimo le marinature. Piccola nota: dopo averlo scongelato, pressatelo per far uscire l’acqua in eccesso, poi il prodotto sarà pronto per essere cucinato come vi va.
Dove comprare il tofu e quale scegliere
Questo è senz’altro un aspetto da non sottovalutare. Se siete convinti che il tofu sia un ingrediente da scansare, è perché non sapete cucinarlo, dicevamo prima. Ma a questa possibile motivazione si aggiunge il fatto che i prodotti industriali a cui abbiamo accesso nelle nostre rapide battute di caccia al supermercato non sono di certo della migliore qualità.
Ecco allora le varie opzioni disponibili sul mercato – sempre che non abbiate voglia di provare a creare un panetto in casa con le vostre mani.
Supermercati, negozi bio, online
Il tofu, ormai, si trova ovunque anche in questa parte di mondo: nei punti vendita della grande distribuzione, nei negozi bio, nei market etnici e, ovviamente, online.
I prodotti artigianali, come accennavamo, hanno spesso una texture e un sapore migliori rispetto a quelli industriali, e sono disponibili nei negozi specializzati e su internet. Il costo può risultare più levato, ma ne varrà la pena.
Come scegliere il tofu giusto per ogni preparazione
Rischieremo forse di ripeterci, ma a ogni preparazione la sua tipologia. Le tre principali, lo avrete visto meglio sopra, sono il silken tofu (dalla consistenza più cremosa), quello compatto e quello affumicato (più saporito).
Ma esistono anche varianti meno note e più difficili da reperire, come il tofu secco, fermentato e addirittura lo stinky tofu, ovvero quello “puzzolente”.
Tutto ciò che non avete mai osato chiedere sul “formaggio di soia”
Vi frullano in testa ancora mille domande? Proviamo a leggervi nel pensiero e a darvi qualche risposta qui sotto.
Che sapore ha il tofu?
Un sapore abbastanza neutro, che lascia indifferenti (o delusi) se si addenta il panetto così com’è. Ma armatevi di un po’ di pazienza e lasciate che si insaporisca per bene con la giusta marinatura e cottura.
Il tofu contiene glutine?
No, è naturalmente privo di glutine, nonché di lattosio e colesterolo. Addentatelo in serenità anche se siete celiaci o intolleranti al lattosio.
Come si cucina il tofu per renderlo saporito?
Siamo consapevoli che questo è un dilemma comune, ma il vero segreto sta nel far assorbire al vostro panetto i sapori degli ingredienti in cui lo marinerete: salsa di soya, tahina, limone… a voi la scelta, purché ricordiate che la pazienza è la virtù dei forti (in altre parole, cinque minuti di marinatura non faranno miracoli).
Il tofu fa bene alla salute?
Il ridotto contenuto di grassi saturi, l’assenza di colesterolo e la presenza di sostanze come il calcio e il fosforo rendono il tofu un’ottima fonte di buoni nutrienti. La preparazione con un numero minimo di ingredienti, poi, ne fanno un alimento lavorato, ma generalmente non ultra processato.