Oktoberfest Torino: manuale di sopravvivenza

Oktoberfest Torino: manuale di sopravvivenza

Il vero Oktoberfest è uno soltanto, ma l’amore per la birra è tale che le imitazioni crescono esponenziali. Nessuna, però, può vantare il timbro ufficiale ottenuto dalla prima edizione dell’Oktoberfest Torino, che ha inaugurato giovedì 8 e si concluderà sabato 24 Ottobre all’Oval-Lingotto Fiere: organizzato dalla birreria dello Stato Bavarese Hofbräuhaus, è l’unico al mondo autorizzato dalle autorità bavaresi fuori dalla Germania. La manifestazione, infatti, ha il patrocinio del Consolato Generale di Germania a Milano e del Ministero delle finanze dello Stato di Baviera. Non a caso, la birra ufficiale è proprio la Hofbräuhaus, la stessa che viene servita nel tendone Hofbräuhaus all’Oktobefest di Monaco di Baviera.

Molti giorni di festa in perfetto stile bavarese direttamente a Torino, quindi, o almeno questo è quanto recitano i claim dell’evento. Ma cosa dovete aspettarvi, davvero, se decidete di andare all’Oktoberfest da stasera al 24 Ottobre?

LASCIATE OGNI SPERANZA O VOI IN CODA

Oktoberfest torino

Prima di tutto, il parcheggio. Esserci, al Lingotto Fiere, c’è eccome: esterno, sotterraneo, anche ben segnalato. La sorpresa è la tariffa: 5 euro fissi nei sotterranei, che tu voglia una birretta veloce o che tu abbia intenzione di piantare le tende fino a notte fonda.

Poi c’è l’ingresso: e qui son dolori. Le code, infatti, sono ben due e lo si scopre solo strada facendo. Una è al cancello principale, attentamente sorvegliato dagli addetti alle security, dove la gente si accumula con grandi speranze. Gli addetti aprono ogni 30 minuti circa, fanno passare un gruppetto, poi richiudono.

E fin qui tutto bene, cercano di gestire il flusso. Il problema è quando si arriva davanti all’imponente Oval, dove spunta la seconda coda, più caotica. La gente che esce avvisa chi aspetta: andate a casa, finché potete. Si parla almeno di altri 30 minuti, ci vorrebbero i cartelli con i tempi di attesa come all’Expo e a Gardaland.

E dentro, di mangiare, neanche a parlarne: code dall’ora in su. La gente si guarda, alza le spalle, qualcuno rinuncia. Poi si apre un varco, chi riesce passa, gli addetti tentano di richiuderlo, invano. Siamo dentro.

L’OVAL: COME IN BAVIERA?

Oktoberfest torino, dj

Il colpo d’occhio è impressionante: l’Oval, ex struttura olimpica di 20.000 metri quadri, si è trasformato in una costellazione di tavoli (tutti pieni) e bandiere bianco blu che pendono dal soffitto. Il padiglione può ospitare fino a 5.000 posti a sedere, senza contare i tavoli nell’area esterna, con i quali si arriva agli 8000 posti circa. Ai lati, assediate dalle code, le casette con il cibo.

Poi, però, a ben guardare, arriva la delusione, perché quelli che dovrebbero essere i caratteristici tavoloni in legno delle fiere bavaresi non sono altro che comuni tavoli delle sagre di paese, perché oltre alle bandiere della Hofbräuhaus non c’è molto altro a indicare che ci troviamo in Baviera, perché di camerieri con i costumi tipici non se ne vede nemmeno uno. Peccato.

IN ALTO I BOCCALI (E IN CODA PER LO STINCO)

Oktoberfest torino, boccali

Inizio a cercare posto, con la solita tattica delle sagre: chiedere a tutti, senza distinzione né remore. Neanche il tempo di sedersi che arriva il ragazzo a propormi litri di birra. Su questo nulla da dire: solerti e attenti al minimo accenno di boccale vuoto. Il menù, come ad ogni Oktoberfest che si rispetti, è uno solo: un boccale da un litro, se proprio non te la senti al massimo lo smezzi con il fidanzato.

La differenza è che al vero Oktoberfest le birre da assaggiare sono tante, mentre qui il monopolio ce l’ha l’Hofbräuhaus che organizza l’evento. Ogni boccale da un litro costa 11 euro più la cauzione (5 euro) che vi verrà restituita alla fine, se restituirete il boccale. La birra non è male, leggera quanto basta per permettere anche ai meno allenati di finire il boccale, ma resta pur sempre l’unica e vince senza scontri.

Consiglio per chi vuole nutrirsi, oltre che bere: il cibo è tanto, ma la gente di più. Partite presto, mettetevi in coda alle 7: forse, allora avrete qualche speranza di assaggiare il leggendario stinco di maiale o almeno un panino con würstel e crauti. Se fate tardi, tentate con i leggendari brezel: ve la potreste cavare con 30, scarsi, minuti di coda.

E non pensate che la torta Sacher sia una soluzione: meno gente in coda, uguale meno gente a servire. Peccato, di nuovo: anche perché i prezzi sono popolari e il profumo che si sente non è affatto male. Vorrà dire che ci accontenteremo del nostro litro di Hofbräuhaus mentre ascoltiamo musica bavarese inframezzata dalle note di YMCA (che di bavarese ha poco, ma tant’è).

Quando esco, noto che le code sono diventate tre e che hanno chiuso un altro cancello per gestire il flusso. Lasciate ogni speranza o voi che entrate e che sperate nel dj set della notte.

ORARI E ALTRE COSE UTILI< Oktoberfest torino, cameriere

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Gli orari? Dal lunedì al giovedì dalle 17 alle 2, il venerdì dalle 17 alle 4, Sabato dalle 12 alle 4 e la domenica dalle 12 alle 2.

L’ingresso è gratuito e, quando uscite, potete usufruire di tariffe speciali con il servizio Radio Taxi per raggiungere il centro città nonostante l’alto tasso alcolemico. Intensificati anche i servizi di Night Buster, in collaborazione con GTT.

Un consiglio? Andateci presto scansando le tre code e conquistandovi un pasto. Oppure, risparmiate tempo e pianificate una gita all’Oktoberfest di Monaco, il prossimo anno.

[Crediti | Immagine di copertina: Quotidianopiemontese.it]