Squisito 2011 radiografato in 10 didascalie

Abbiamo radiografato Squisito 2011 in 10 didascalie altamente commentabili, non risparmiatevi fratelli dell’Internez.

Didascalia n.1 | Per quante se ne dicono sulla leadership, quella cosa che uno ce l’ha altrimenti ciccia comanda sempre la top ten. “Tu cosa fai nella vita?” “Cucino”. E se lo dici con quello sguardo non c’è da commentare alcunché. Casomai ci si chiede come lo chef Moreno Cedroni riesca a farlo alla Madonnina del Pescatore, all’Anikò, al Clandestino, e contemporaneamente a Squisito 2011.

Didascalia n.2 | Credevate di aver visto il peggio del peggio del narcisismo misto a una (comunque contagiosa) mancanza di senso del ridicolo? Sbagliato, con Andrea Petrini, reporter at large per riviste e guide trendaiole si raggiungono vertici che vanno oltre la più sfrenata immaginazione.

Didascalia n.3 | Mancanza… contagiosa, si diceva: gli stivali di Eleonora Cozzella, curatrice del sito L’Espresso Food&Wine.

Didascalia n.4 | Orrori combinati dei quali non vi si ringrazierà mai abbastanza.

Didascalia n.5 | Sansone non l’hanno mica ucciso i Filistei, più il taglio di capelli. Ecco, penso che con quei capelli Andrea Muccioli, responsabile della comunità di San Patrignano che ospita Squisito, e Davide Scabin, chef figherrimo del ristorante Combal.Zero di Rivoli, Torino, ma chi li ammazza?

Didascalia n.6 | Eh sì, visti certi vini devo riconoscere che Squisito è più modello comportamentale di quanto mi faccia piacere ammettere.

Didascalia n.7 | Per non essermi rotolato sul prato del galoppatoio di San Patrignano, in occasione del Dejeuner sur l’herbe 2011 (scoprite qui cos’è) io solo so quanto mi merito la miniera. Prato e nome del gastroevento sono i più insuperabili ever.

Didascalia n.8 | Dichiarazioni che ho dimenticato di farti | La piadina romagnola.

Didascalia n.9 | Un Paese di CT (inteso come critici della tavola). Modelli femminili di riferimento.

Didascalia n.10 | Un paese di CT (inteso come critici della tavola). Modelli femminile di riferimento 2.

[Tutte le foto sono di Monica Assari]