Cosa troveremo nelle guide ai ristoranti 2014: L’Espresso per esempio

Cosa troveremo nelle guide ai ristoranti 2014: L’Espresso per esempio

La critica gastronomica italiana, sebbene non proprio ammirata (“negli Usa è meglio, qui è spesso un marchettificio, si sa“, parola di Maria Laura Rodotà, firma del Corriere che seguiamo devoti) ripete i suoi riti. Sempre un po’ più stanchi. Sempre un po’ più trascurati.

Come ogni ferragosto, un articolo di Repubblica regala qualche anticipazione sulla guida I ristoranti d’Italia 2014 dell’Espresso, volume che uscirà il prossimo 17 ottobre.

Il giovane dell’anno è Alessandro Dal Degan, classe 1981.

Torinese, figlio d’arte, diplomato a Firenze, dal 2000 al 2005 ha gestito il ristorante I Macchiaioli di Sesto Fiorentino. Dal 2009 guida la cucina di un ristorante d’albergo, La Tana dello Sporting Residence Hotel, nel centro di Asiago. Menu bistrot a pranzo (da 10 a 20 euro), menu gourmet a cena (da 12 a 47 euro).

Il suo segreto sono piatti a chilometro zero conditi con eleganti tocchi d’esotismo (è un appassionato di cucina giapponese).

Nuvola di mozzarella

Piatto dell’anno è la “Nuvola di caprese” griffata da Pino Cuttaia del ristorante La Madia di Licata, in provincia di Agrigento. Curiosamente, per un piatto trionfalmente definito “dell’anno”, non compare in nessuno dei tre menu proposti dallo chef siciliano.

Pranzo dell’anno, da intendersi dicono a L’Espresso come  il menu perfetto, sia nella costruzione che nella preparazione, è quello proposto dallo chef Piergiorgio Parini nell’eremitica Osteria del povero Diavolo di Torriana, in provincia di Rimini. Sulla creatività del cuoco romagnolo, capace di distinguersi da chiunque altro per una serie di piatti singolari, alcuni persino troppo, non si discute.

Le regioni italiane in cui si mangia meglio continuano a essere Campania (in lieve flessione) e soprattutto Piemonte.

Un occhio ai conti per finire, che la guida definisce “semplici e crudeli”. Il 60 per cento dell’incasso se ne va per pagare il personale, a questo bisogna aggiungere costo del cibo, bollette e affitto. Risultato: “nelle ultime due stagioni hanno chiuso più ristoranti che nei dieci anni precedenti”.

[Crediti | Link: Io Donna, L’Espresso Food & Wine, La Tana, La Madia, Osteria del Povero Diavolo. Immagini: Scatti di gusto, Strade della mozzarella]